Azzeramento dell’Iva, la proposta per abbassare il prezzo di pane e pasta

L’azzeramento dell’Iva è una delle proposte per abbassare il prezzo del pane e della pasta, elementi primari dell’alimentazione italiana.

Azzeramento dell’Iva, proposta in valutazione

L’azzaramento dell’Iva sui beni primari come pane e pasta potrebbe essere una delle chance da adottare per riuscire a far fronte all’aumento dei prezzi di questi prodotti. Con l’aumento dell’inflazione all’8%, riempire il carrello della spesa è una delle sfide degli italiani. Per non parlare dell’aumento generale di tutto il livello dei prezzi dai trasporti, al gelato, alle spiagge e vacanze a cui comunque, quest’anno, nessuno vuole rinunciare.

Tuttavia il governo sta valutando la possibilità di azzerare l’Iva sul pane e sulla pasta. Ma anche di ridurla dal 10% al 5% per il pesce e la carne. Questo vuol dire che il consumatore spenderebbe di meno tutto le volte che compra un pacchetto di pasta o acquista il pane. Ma anche per acquisto di carne e pesce, quest’ultimo diventato sempre più solo un lusso per molti italiani.

Azzeramento dell’Iva, le parole della Ministra Castelli

A dare questa notizia su cui sta ragionando il Governo è la vice ministra Laura Castelli. E’ un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro – ha detto. “Stiamo riassestando in queste ore il decreto (di luglio ndr), le risorse che vengono dall’assestamento sono di più, stiamo contando perché l’aumento dei tassi di interesse erode un po’ queste risorse, ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest’anno“, ha spiegato Castelli, precisando che 12-13 miliardi sono una “cifra possibile, molto vicina alla realtà” e sottolineando che “se non fosse caduto il governo probabilmente avremmo fatto questo decreto di luglio e anche altri interventi prima della legge di bilancio”- ha concluso.

Nel frattempo Codacons risponde alla dichiarazione della ministra

Secondo Codacons la misura dovrebbe interessare tutto il comparto alimentare, e non solo alcuni prodotti. Infatti secondo l’associazione oggi un chilo di pasta costa in media il 22% in più rispetto all’anno scorso, mentre il pane è rincarato delll’11,4%. Ma  rincari di questo tipo coinvolgono anche latticini, olio, verdura, frutta, ed acqua, quindi alimenti che si aggiungono a quelli già detti.

Infatti nella lista degli aumenti annui dei prezzi degli alimentari di giugno 2022 del Codacons spiccano anche l’olio di semi con un aumento del 68,7%, il burro del 28,1%. Ed ancora la farina cresciuta del 20,6%, pomodori del 19,4% e ancora frutta fresca del 10,8% di cui solo le pesche sono aumentate del 18,4%. Vengono toccati tutti i prodotti anche lo zucchero che cresce del 9,5%, il pesce fresco del 10,3%. E perfino le acque minerali che salgono del 8,2% come l’olio di oliva, e il caffè con un aumento del 6%.

Occorre quindi un intervento, come l’azzeramento dell’Iva, capace di riportare alla normalità i prezzi di molti prodotti. Altrimenti così facendo si rischia davvero che gli italiani non possano più portare in tavola, il pranzo e la cena tutti giorni. Anche perché a breve ci sarà anche da fare i conti con la riduzione dei raccolti a causa della straordinaria ondata di caldo che ha colpito l’Italia e non solo il nostro Paese. Pertanto occorre intervenire al più presto se si vuole evitare davvero il peggio.

 

 

 

Francesca Cavaleri

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