In Italia a livello fiscale i contribuenti possono essere suddivisi e identificati all’interno di due grandi categorie. Ovverosia le persone fisiche e le persone giuridiche. Con queste ultime che, a loro volta, possono essere costituite da due o più persone fisiche.
In altre parole, la persona giuridica è un soggetto di diritto che, nel momento della sua costituzione, acquisisce dei diritti ma ha pure dei doveri. Vediamo allora, nel dettaglio, chi sono le persone giuridiche. Ed anche quali sono le differenze con le persone fisiche.
Le persone con capacità giuridica, in particolare, possono essere suddivise in due grandi categorie. Ovverosia le persone giuridiche con scopi di lucro, e quindi orientate al profitto, e quelle che invece non perseguono delle finalità economiche.
Per semplificare, una società è una persona giuridica che, rappresentante un’organizzazione di persone, ha scopi di lucro. Mentre un’associazione è sempre costituita da un insieme di persone, ma tra i suoi scopi non ha quello di promuovere e di portare avanti attività per fini di lucro.
Inoltre, le persone giuridiche possono essere distinte tra pubbliche e private. Per esempio, rientrano tra le persone giuridiche pubbliche i comuni, le regioni, gli enti territoriali ed altri enti pubblici come le Università. Mentre un’associazione o una fondazione è una persona giuridica privata al pari delle varie forme di società che si possono costituire. Dalla società a responsabilità limitata alla società per azioni.
Tra gli obblighi che possono accomunare le persone fisiche a quelle giuridiche, se questi sono soggetti passivi IVA, c’è quello relativo alla fatturazione elettronica. In particolare, l’obbligo della fatturazione elettronica è stato introdotto l’1 gennaio del 2019 per poi essere stato ulteriormente esteso anche ai forfettari, a partire dall’1 luglio del 2022, con un volume dei ricavi o dei compensi superiore alla soglia dei 25.000 euro.
Mentre l’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA, anche per i forfettari, era invece già in vigore. Questo significa che, a partire dall’1 luglio del 2022, le persone fisiche titolari di partita IVA, e con ricavi o compensi sopra la soglia dei 25.000 euro, sono sempre obbligati ad amettere ed a trasmettere tutte le fatture attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) che è gestito dall’Agenzia delle Entrate.
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