L’Italia nel 2022 crescerà, a dirlo è la stessa Unione Europea

L’Italia nel 2022 crescerà più delle attese ed a dirlo è la stessa Unione Europea. Ecco nel dettaglio come cambierà l’economia italiana.

L’Italia nel 2022 crescerà, il pil sarà più elevato

Nonostante la situazione italiana ed in tutta l’Eurozona , sembra che l’Italia nel 2022 sia destinata a crescere. Secondo le previsioni d’estate della Commissione Europea, quest’anno il Pil dovrebbe salire a 2.9%. Mentre a maggio era stata previsto una crescita minore, circa il 2,4%. Tuttavia nel 2003 la crescita del Pil dovrebbe invece rallentarsi attestandosi intorno allo 0.9%.

Secondo quanto scrive la stessa commissione: “L’economia italiana si è dimostrata più resiliente grazie alla vivace attività edilizia“.  Però evidenzia anche che “la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, il calo della fiducia di imprese e consumatori, i colli di bottiglia nell’offerta e i costi di finanziamento oscurano le prospettive“. Perché del resto effettivamente la nostra Nazione sta anche attraverso un periodo in cui lo stesso governo sembra traballare.

L’Italia nel 2022 crescerà, ma deve fare i conti con l’inflazione

Ma se l’Italia nel 2022 crescerà è anche vero che deve fare i conti con l’inflazione che non sembra volersi arrestare. Infatti il tasso di inflazione sembra possa toccare il livello record del 7,4% quest’anno. Ma dopo questa brutta notizia, ne arriva una bella e cioè, secondo le stime, dovrebbe poi scendere nel 2023 al 3,4%. 

Ma Bruxelles tende anche a fare ulteriori precisazioni: “Mentre le pressioni sui prezzi delle “materie prime energetiche dovrebbero attenuarsi solo il prossimo anno, è probabile che la grave siccità nel nord Italia aggraverà l’impennata nei prezzi dei generi alimentari per i consumatori“, indicando anche che “le pressioni salariali sono destinate ad aumentare nell’orizzonte di previsione“- conclude.

I punti critici per il nostro Paese

L’Italia potrebbe crescere a patto che però le condizioni di molti punti critici italiani migliorino. Primo di tutto il costo delle materi energetiche, che rimane alto, nonostante il nostro Governo si stia prodigando a trovare nuovi accordi sia per la benzina che per il gas. Per fine mese è comunque previsto un nuovo decreto che possa aiutare soprattutto le imprese a superare il caro bollette.

Altro elemento su cui l’Italia deve presto correre ai ripari è proprio la siccità, soprattutto nella parte Nord. Dove già un terzo dei raccolti è andato perduto. E circa una su dieci aziende agricole sta chiudendo, se non arrivano i aiuti necessari. Uno scenario questo odierno che potrebbe avere ripercussioni sugli anni a venire e proprio a partire dal 2023. Ma a questi problemi italiani, sicuramente vanno aggiunti l’esito incerto del conflitto Russia- Ucraina e la posizione del resto del mondo in merito.

Lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni d’estate, sottolineando che “nuovi aumenti dei prezzi del gas potrebbero far salire ulteriormente l’inflazione e soffocare la crescita”. Quindi si prospettano tempi duri, se non verranno messe a punto le giuste scelte per il bene del nostro Paese e per l’economia.

Francesca Cavaleri

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