Sciopero dei taxi, 48 ore di protesta contro il Ddl Concorrenza

Lo sciopero dei taxi è ufficialmente iniziato. Così i guidatori delle macchine bianche hanno incrociato le braccia, ed ecco il perché.

Sciopero dei taxi, 48 ore fuori servizio

Sta succedendo proprio di tutto in questa estate 2022. Dai rincari fuori portata, agli aerei che lasciano i passeggeri lunghe ore in aeroporto. Crisi siccità, inflazione che corre come se nulla fosse e invasione di cavallette sui raccolti. Ed oggi a rendere più difficile gli spostamenti dei turisti, è arrivato anche lo sciopero dei taxi.

Lo sciopero è cominciato stamattina alle ore 8 e dovrebbe durare 48 ore. Tuttavia in Piazza della Repubblica, nella capitale romana, è prevista la concentrazione dei conducenti di taxi che sfileranno per le vie del centro. Meta da raggiungere Piazza Venezia, per il corteo finale. Dunque 5 e 6 luglio saranno due giorni neri per spostarsi in taxi.

Sciopero dei taxi, la ragione della protesta

I conducenti delle famose auto bianche sono scesi in piazza contro l’articolo 10 del ddl Concorrenza. Nell’articolo si stabilisce che “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web, che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. I conducenti delle auto bianche manifestano poi contro “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”.

Il fronte della protesta conta oltre 14 associazioni di categoria taxi e noleggio con conducente (Ncc), che sono Usb-taxi, Uti, Ugl-taxi, Un’impresal, Fast Confsal, Satam, Tam, Claai, Unica Cgil Taxi, UilTrasporti, Uritaxi, Or.S.A.-Taxi, Federtaxi Cisal. In sciopero anche le sigle delle categorie degli “affitti con conducente”. Del resto è da circa quindici anni che i tassisti cercano di dialogare con le istituzioni e di trovar una regolamentazione alla categoria.

Cosa chiedono i tassisti?

I tassisti chiedono lo stralcio dell’articolo 10 del decreto Concorrenza. Ma anche di riprendere l’iter per la produzione dei decreti amministrativi previsti dalla riforma introdotta proprio dal Parlamento con la l.12/2019 con combattere tutte le forme di abusivismo e regolamentare l’operatività sulle piattaforme digitali.

Tuttavia secondo il Viceministro Bellanova ci sarebbe apertura da parte del Governo. Ma l’incontro avvenuta stamattina tra le parti sociali, dice proprio il contrario. A questo punto lo sciopero è stato inevitabile e necessario per dare voce ai guidatori delle auto bianche. Ma forse è arrivato ancora una volta il tempo di intervenire, perché i taxì non solo per i turisti, ma anche molto usati dagli italiani che devono spostarsi anche necessità di lavoro. Ed il taxi è sempre stato un punto fermo per questo tipo di spostamenti, soprattutto nelle grandi città.

 

 

 

 

Francesca Cavaleri

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