Prima che arrivi il prossimo inverno, è sempre bene prepararvisi al meglio. Quindi, magari andando a sapere qualcosa in più sulle stufe a pellet e sul bonus apposito del 2022, per scaldarsi in maniera più conveniente. Vediamo, dunque, tutto quello che c’è da sapere sul bonus stufe a pellet.
Partiamo subito col dire che le stufe a pellet sono un modo efficiente, economico ed ecologico per riscaldare la propria casa. Hanno un ottimo rapporto resa/prezzo e anche quest’anno stanno prendendo sempre più piede in Italia, in sostituzione di altri combustibili più costosi e meno ecologici, come ad esempio il gas.
In linea di completamento, il pellet deriva dalla segatura. In pratica, questa segatura viene pressata e legata con una sostanza naturale, così da ottenere la tipica forma cilindrica. Il pellet rappresenta quindi una forma di combustione ecologica non tossica, come la legna, ma meno costosa.
Lo stato ha pensato bene a degli incentivi validi dal 2020. Tre sono i possibili incentivi, o meglio bonus stufe a pellet, di cui usufruire:
Inoltre vi è la possibilità di detrazione.
Sono due i tipi di bonus che prevedono la detrazione IRPEF:
Vediamo, nello specifico di cosa si tratta.
Si ha diritto ad una detrazione IRPEF del 50% della spesa (costo stufa a pellet + montaggio) nel caso in cui si effettuino lavori di ristrutturazione sul proprio immobile, che si tratti di manutenzione ordinaria, straordinaria o di restauro, su singolo immobile o su condominio. Il massimo di spesa è pari a 96.000 euro, ciò significa che si può ottenere una detrazione massima di 48.000 euro.
Il costo della stufa a pellet può rientrare nella spesa detraibile, necessariamente se si acquisti la stufa durante i lavori e che i lavori siano in regola (se la legge prevede particolari autorizzazioni come CILA, ecc.).
Qualora la casa non sia in via di ristrutturazione, ma ci sia solo necessità di comprare la stufa a pellet, si può usufruire dell’ecobonus, che garantisce una detrazione IRPEF del 65% su costo e spese di installazione della stufa. Si può aderire a tale bonus solo se la stufa a pellet possiede tutti i seguenti requisiti in elenco:
In ultimo, ma non ultimo, vi può essere una possibilità di sconto in fattura, andiamo a vedere come è attuabile.
Per quanto riguarda i vantaggi visti fin adesso, consistono in una detrazione fiscale, quindi per ottenere il rimborso IRPEF pari al 50 o al 65% (a seconda che si sia chiesto il bonus ristrutturazione o senza ristrutturazione), si ottiene il rimborso tramite la dichiarazione dei redditi e con rate annuali. Quindi se per esempio si ha diritto a un rimborso IRPEF di 8.000 euro, allora si avranno 800 euro di rimborso all’anno.
C’è però un modo per ottenere subito il rimborso che spetta, grazie alla novità introdotta nell’estate 2019 e valida anche per l’acquisto di stufe a pellet per tutto il 2020: bonus stufe a pellet con sconto in fattura.
Occorre precisare una cosa: si può accedere a tale incentivo solo se il negoziante, ossia il venditore/installatore della stufa, aderisce a questa iniziativa. In pratica infatti, si tratta di una cessione di credito: il credito IRPEF a cui il cliente ha diritto (ossia il 65% del costo della stufa + installazione) lo si trasferisce al negoziante, il quale poi lo scarica per conto suo.
Quindi il negoziante andrà a scontare il 65% dalla fattura e a sua volta, compensando le tasse dovute con questo credito che gli è stato trasferito dal cliente.
Dunque, questo è quanto vi fosse di più utile e necessario da sapere in merito alle possibilità di vantaggi e bonus stufe a pellet, in questo 2022.
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