Per i contribuenti, le cartelle esattoriali sono sempre un brutto carico pendente per le proprie economie. Cosa si rischia se non si pagano, quando e come si possono pagare a rate, ma soprattutto cosa sono realmente le cartelle esattoriali. Lo scopriamo nella nostra guida.
Le cartelle esattoriali non sono altro che un atto con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione chiede il pagamento delle somme che risultano a debito del contribuente dopo un controllo effettuato dall’ente creditore.
Sostanzialmente, il contribuente quando si vede recapitare una cartella esattoriale ha due opzioni:
la prima è quella di saldare l’importo richiesto, magari facendo domanda di pagamento a rate. La seconda opzione è quella di fare ricorso al giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica.
Per ottenere la pace fiscale, tutte le informazioni su come pagare le cifre dovute per la rottamazione ter e il saldo e stralcio si trovano sul sito dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, e sul bollettino allegato alla “Comunicazione delle somme dovute”.
Dal 2022, ovvero da quest’anno, è attuabile il pagamento a rate con il decreto Milleproroghe.
In sostanza, con tale decreto si è concessa la possibilità ai contribuenti decaduti dalla pace fiscale di chiedere una nuova rateizzazione degli importi da pagare. Questa possibilità è dedicata ai decaduti prima del periodo di sospensione del decreto Cura Italia, ovvero quel primo provvedimento emergenziale che ha bloccato i versamenti che erano dovuti dall’8 marzo 2020 fino al 31 agosto 2021.
Dunque, la nuova rateizzazione va a prevedersi per tutte le domande presentate dal 1° gennaio al 30 aprile 2022.
Il raggiungimento della pace fiscale va ottenuto con una serie di procedure che permettono al contribuente indebitato, con contenzioni pregressi di chiudere le cartelle in modo agevole, senza dover pagare sanzioni e interessi.
Le modalità per pagare sono diverse. In primo luogo, l’importo da pagare è quello riportato nei bollettini contenuti nella “Comunicazione delle somme dovute”.
I bollettini di pagamento si possono scaricare semplicemente dal sito dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, accedendo alla propria area riservata. Ulteriore opzione di pagamento, che non prevede l’uso di pin e password è quella di richiedere una copia della “Comunicazione delle somme dovute”.
Per poter effettuare il pagamento del bollettino allegato alla “Comunicazione delle somme dovute” del saldo e stralcio o della rottamazione-ter si possono scegliere le opzioni di seguito:
Moltissimi contribuenti – anche quelli ancora senza alcun debito – si chiedono cosa succede se non si paga la cartella esattoriale di Equitalia?
In sostanza, il debitore ha 60 giorni di tempo, dalla ricevuta notifica dell’atto, per pagare la cartella. Scaduti questi termini, il rischio è di incorrere nell’intimazione di pagamento fino al pignoramento.
Bisogna ricordare che in Italia non è previsto il carcere per chi non paga i debiti, neanche se il creditore è la stessa Agenzia delle Entrate. Nel nostro ordinamento, diversamente da altri, chi non paga i creditori commette un inadempimento contrattuale e non un reato, e per questo non ci sono conseguenze penali.
Nei casi in cui si fosse nullatenenti il rischio è ancora più lieve, datosi che un soggetto non può essere obbligato ad adempiere ad una prestazione per lui impossibile. Quindi, nessuna sanzione amministrativa, nessuna sanzione penale, ne tanto meno segnalazioni alla Centrale Rischi.
Questo, dunque è quanto vi fosse di più utile e necessario da sapere in merito alle cartelle esattoriali.
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