Continua la corsa dei prezzi soprattutto nelle grandi città. Dalla farina al pane, dal caffè al gelato tutto è aumentato fin troppo.
L’inflazione all’8% e la corsa dei prezzi sembrano non volersi arrestare. L’inflazione ha aumentato in modo significativo, il livello generale dei prezzi. Basta entrare in un qualsiasi supermercato, per rendersi conto che riempire il carrello della spesa è davvero un’ardua impresa.
La differenza si avverte soprattutto nelle grandi città. Dove anche fare un dolce in casa, sembra essere più costoso. Mentre invitare qualcuno a cena Del resto il prezzo della farina è aumentato del 21%. E dalla farina dipende anche il pane, che non manca mai nelle tavole degli italiani. A Roma ad esempio, ad esempio le rosette sono aumentate di circa un euro al chilo. Quindi se un chilo di pane prima era 2.80 adesso ci vogliono 3.80 euro. E se la famiglia è numerosa si sente la differenza nelle tasche.
I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati da Nord a Sud. Ad esempio l’olio di semi di girasole è aumentato del 63%. Il rincaro dell’energia e dei mangimi per l’alimentazione degli animali ha già spinto a +60% rispetto alla media i costi delle oltre cinquemila stalle dove si allevano i maiali per le produzioni di prosciutti di Parma e San Daniele e dei salumi Dop della tradizione Made in Italy. A lanciare questo allarme è anche la Coldiretti, che controlla tutta la filiera fino agli affettati, più costosi, sulle nostre tavole.
Gli aumenti non riguardano solo i prodotti più usati dalle famiglie per la spesa, ma anche i piaceri. A registrarlo sono anche i turisti che si lamentano degli eccessivi rincari in tutto il ben Paese. Lo stesso caffè espresso tipico in Italia, non costa mai meno di un euro, mentre prima della crisi era possibile trovarlo anche a 0,80 centesimi. Per non parlare del gelato, aumentato del 12%. Per intenderci se prima, per rinfrescarsi, un cono si comprava a due euro, adesso gli scontrini sono più pesanti. Mentre nei ristoranti gli aumenti si attestano intorno al 20%.
Per chi vuole comprare casa e richiedere un mutuo, deve fare i conti con i tassi di interesse. A giugno i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 2,37% (2,27 in maggio), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,34% (8,25 nel mese precedente).
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