In un mondo che prigioniero è di pensioni sempre meno facili da raggiungere, tra aumenti di età lavorativa e posti di lavoro meno stabili, cerchiamo di scoprire in che modo si può ottenere una pensione più alta.
Molti si chiedono se ci siano lavori specifici con i quali si possano maturare pensioni più redditizie.
In realtà, l’incremento della nostra pensione non può prescindere da un periodo specifico di anni di lavoro e quindi dalla modalità dei contributi versati.
Un metodo molto importante, ad esempio è la ricongiunzione dei contributi.
La ricongiunzione dei contributi permette di riunire tutta la contribuzione accreditata in gestioni previdenziali differenti verso una sola cassa.
In questo modo si può ottenere, nella maggior parte dei casi una pensione più alta: fanno eccezione le ipotesi in cui vi sia una quota retributiva della pensione ed i periodi ricongiunti, risultando con un reddito medio imponibile esiguo, abbassino la retribuzione pensionabile.
Esistono, tuttavia i cosiddetti lavori usuranti che consentono di andare in pensione in anticipo erano i unicamente i seguenti prima della riforma delle pensioni 2022.
In pratica, coloro che hanno svolto un lavoro usurante e gravoso potranno andare in pensione con Quota 97, quindi:
Vi è tuttavia un modo per ottenere una pensione più alta che andremo a vedere nel prossimo paragrafo.
Vi è, come detto, un altra modalità per ottenere una pensione più alta ovvero andando a riscattare determinati periodi non lavorati, non utili ai fini della pensione.
Sarà necessario, nello specifico effettuare il riscatto dei contributi dei periodi seguenti:
Vediamo, inoltre le opzioni di supplemento alla pensione.
Modalità, quindi ulteriori per implementare la propria pensione.
Il supplemento di pensione può essere richiesto dopo un tempo di 5 anni dalla data di decorrenza della pensione o di un precedente supplemento. Qualora, invece, l’interessato abbia già compiuto l’età per la pensione di vecchiaia, può richiedere il supplemento dopo 2 anni, ma soltanto per una volta.
Tale supplemento è calcolato con gli stessi criteri previsti per le pensioni, pigliando considerazione la retribuzione e i contributi accreditati tra la data di decorrenza del trattamento e quella del supplemento da liquidare.
La pensione supplementare, invece è diversa.
Questa non è altro che una prestazione che si ottiene nel momento in cui il lavoratore possiede contribuzione versata in diverse casse e non in una sola, e che non abbia potuto accedere al cumulo, alla totalizzazione o alla ricongiunzione, e non abbia diritto ad un’autonoma pensione in una o più gestioni.
In tali casi, l’INPS liquida una prestazione, detta appunto pensione supplementare, che va ad aggiungersi alla pensione principale in pagamento, rendendo così l’assegno più alto.
Questo, dunque è quanto di più utile e necessario da sapere per poter ottenere una pensione possibilmente più alta.
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