La veranda in balcone è spesso presente in molti appartamenti, anche se a volte non è in regola. Ma quando si può costruire?
La veranda è un modo semplice per prendere un piccolo spazio di casa e adattarlo a qualcosa che serve. Tuttavia in linea di massima è possibile realizzarla, anche in condominio, purché si rispetti il decoro dello stabile e non si rispettino le norme di sicurezza, anche in merito agli altri edifici.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che le verande realizzate sulla balconata di un appartamento devono avere un permesso di costruire. La decisione deriva dal fatto che la veranda determina una variazione in termini volumetrici ed architettonici dell’immobile. Infatti una volta ottenuto il permesso di costruire, pagate le relative tasse e costruita, deve essere modificata anche la relativa planimetria presso l’ufficio del catasto del comune in cui ha sede l’immobile stesso. Si avrà così anche una conformità planimetrica dell’immobile.
Senza il permesso di costruire, il proprietario dell’appartamento, rischia di essere accusato di abuso edilizio. Di conseguenza gli può benissimo essere intimato di procedere alla demolizione della veranda. Questo perché la veranda integra a tutti gli effetti un nuovo locale autonomamente utilizzabile. Inoltre il nuovo locale viene ad aggregarsi ad un preesistente organismo edilizio, perciò solo trasformandolo in termini di sagoma, volume e superficie.
Per mettersi in regola occorrono al massimo 90 giorni. Anche se si vive in un condominio, quest’ultimo infatti non è mai interessato. Infatti si tratta di una pratica tra il proprietario dell’immobile e l’ufficio tecnico del comune, che non interessa al condominio. In ogni caso è sempre meglio affidarsi ad un tecnico esperto per espletare la pratica.
Se però il proprietario di una veranda abusiva, decide di regolarizzarla, può tentare di farlo. Infatti la procedure per sanare una veranda avviene attraverso il permesso di costruire in sanatoria. Questa è rilasciata se ci sono due condizioni fondamentali:
La richiesta si presenta presso l’ufficio tecnico del Comune dove ha sede l’immobile. Così si richiede una sanatoria per trovare una soluzione e rimediare alla irregolarità effettuata. Il Comune, una volta verificate le condizioni, chiederà il pagamento di una sanzione. Quindi occorre effettuare il pagamento della sanzione che viene erogata dal Comune in riferimento al livello di irregolarità e calcolata sulla parte di edificio irregolare
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