Aumento in busta paga, pubblicate le istruzioni INPS

L’aumento in busta paga dovrebbe essere disponibile già dal mese di ottobre. Nell’articolo tutte le istruzioni dell’INPS già pubblicate.

Aumento in busta paga, le istruzioni INPS

Con la situazione difficile di molte per persone in questo momento, occorrono degli aumenti, almeno negli stipendi. Al via dell’aumento in busta paga, come previsto dal messaggio n. 3499/2022  dell’Istituto Nazionale di previdenza sociale (INPS). In particolare si forniscono le istruzioni per lo sgravio contributivo del 2% per il periodo che va da luglio a dicembre 2022.

Si sta parlando dello sgravio che riduce il cuneo fiscale aumentando l’importo degli stipendi netti. Il “bonus” è diviso in due soluzioni, quella che va da gennaio a giugno 2022 e la seconda che copre da luglio a dicembre, come stabilito dal decreto Aiuti bis.

Aumento in busta paga, in cosa consiste lo sgravio?

In realtà non è un bonus come quello da 15o euro o prima ancora da 200 euro già incassato da pensionati e dipendenti e in richiesta per i lavoratori autonomi. Si tratta di un vero e proprio sgravio, una riduzione fiscale. Per maggiore chiarimento, l’aliquota di contributi che paga il lavoratore dipendente è pari al 9,19% dello stipendio lordo. Grazie all’introduzione di questa misura, l’aliquota diminuisce fino all’8,39% per i primi sei mesi del 2022, mentre è del 7,19% per i mesi che vanno da luglio a dicembre 2022.

Alcune precisazioni dell’Inps

Nella circolare l’INPS ha tenuto, oltre al meccanismo dello sgravio del 2%, anche altre precisazioni. Ad esempio lo sgravio si applica anche alla tredicesima. Mentre non si applica qualora questa abbia un importo della stessa superiore a 2.692 euro (lordi). Inoltre le altre precisazioni riguardano:

  • per i rapporti di lavoro che sono cessati entro il 31 dicembre 2021, non è prevista l’agevolazione;
  • per la quattordicesima, l’esonero spessa solo se questa ha un valore superiore a 2.962 euro;
  • in presenza di più denunce individuali per lo stesso lavoratore, ad esempio per comunicare la trasformazione da tempo pieno a parziale, il massimale di 2.692 euro dovrà tener conto della complessiva retribuzione maturata in quello specifico mese.

E’ chiaro che meno tasse corrispondono ad un aumento dell’importo della busta paga. Anche se non si tratta di grosse cifre, circa sette euro per chi ha una retribuzione pari a mille euro. Tuttavia in questo periodo è davvero tutto importante, soprattutto per permette alle famiglie di far fronte a questa lunga crisi economica.

Francesca Cavaleri

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