Le bollette del gas potrebbero aumentare ancora al partire dal primo ottobre, per cambi nei meccanismi di calcolo, facciamo chiarezza.
Preoccupa sempre più il mercato del gas che per tutta l’Europa resterà su livelli di prezzo molti alti. Oggi il prezzo si attesta sui 190 euro a megawattora. Inoltre, senza tetto del prezzo e con i prossimi passi verso la riduzione del consumo per tutto l’inverno, è un vero e proprio allarme.
Tanto che per il prossimo 30 settembre ci sarà una riunione straordinaria europea in cui i 27 i Paesi potrebbero chiedere tagli meno oneroso ai consumi energetici. Alleggerendo così la recente proposta di un risparmio del 10% dell’elettricità messa a punto dalla Commissione europea per contrastare il caro bollette.
Come se non bastassero le già elencate motivazioni, le bollette del gas potrebbe crescere anche a causa di un nuovo sistema previsto a partire dal primo di ottobre. A partire da questa data il calcolo del costo per le forniture del mercato del gas sarà agganciato al mercato PSV italiano (punto di scambio virtuale) e non più quello europeo, com’è oggi. E’ quindi il principale punto di incontro tra domanda e offerta del mercato del gas in Italia. Qui si definisce il prezzo del gas all’ingrosso e in base a questo valore i fornitori gas valutano il prezzo della materia prima gas da applicare ai clienti finali.
Tuttavia il nuovo sistema di calcolo se da una parte permette di aggiornare le tariffe sul prezzo mensilmente, e non più trimestralmente, dall’altro crea qualche perplessità perché potrebbe aumentare il costo delle bollette sia di gas che di luce. Secondo l’Istituto Riceche-Consumo-Ambiente-Formazione (Ircaf) i ricari saranno pari al +142% per le bollette del gas e un aumento sostanziale anche sul costo dell’energia.
Lo sganciarsi dal noto sistema legato ai parametri di Amsterdam per agganciarsi a quello italiano è una svolta epocale secondo Arera. Secondo l’Autorità dell’energia il nuovo sistema aiuterà coloro che ancora sono sotto contratto di maggior tutela e non sono passati al mercato libero. Questo perché il mercato libero prevede che le società possano proporre diverse offerte e piani tariffari.
Infine il controllo fatto mensilmente permette di gestire meglio gli scossoni di mercato ed evitare gli scenari visti in questi mesi. Permettendo così di intervenire subito e non ogni tre mesi come è sempre stato. Vedremo quindi chi avrà ragione in questa lunga guerra del gas sorta all’indomani del conflitto tra Russia ed Ucraina.
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