Donazione soldi ai figli, è possibile senza il notaio?

La donazione soldi ai figli, di solito, è un atto con cui i genitori aiutano i figli a fronteggiare una spesa. Ma si deve fare con il notaio?

Donazione soldi ai figli, distinzione tra diretta ed indiretta

Partiamo del concetto di base che la donazione di denaro ha bisogno di un atto pubblico notarile. A stabilirlo è la Corte Suprema di Cassazione, per mezzo della sentenza numero 18725 del 27 luglio 2017. Questo vuol dire che per fare la donazione soldi ai figli, occorre la presenza di un notaio e non è sufficiente la sola consegna ai figli.

A questo punto è importante fare una distinzione tra donazione diretta ed indiretta. Si parla di donazione indiretta se la donazione è finalizzata ad uno scopo specifico oppure no. Uno scopo potrebbe essere il pagamento di un debito, oppure l’acquisto di una casa. Mentre si parla di donazione diretta quando non c’è nessuna motivazione, perché chi li riceve può utilizzare le somme senza specificazione.

Donazione soldi ai figli, i casi in cui non c’è bisogno del notaio

Se i genitori decidono di pagare di tasca propria il debito del figlio, non c’è bisogno di alcun atto davanti al notaio. Perché in questo caso non c’è nessun passaggio di denaro e quindi donazione dai genitori ai figli, ma questi ad esempio pagano l’acquisto di una casa. In questo esempio il prezzo di vendita viene pagato direttamente dai genitori al venditore, quindi non occorre la donazione.

Mentre quando si dona un importante cifra, occorre fare un vero e proprio atto. Qui si richiede, pena l’invalidità, l’atto pubblico notarile alla presenza di due testimoni. Si ricorda anche che sulla donazione tra padre e figlio non si pagano le imposte se l’importo è inferiore a un milione di euro. Superando tale limite, si paga l’aliquota del 4% sulla somma in eccedenza. Inoltre occorre pagare la parcella del notaio e l‘imposta di registro per la registrazione dell’atto.

Posso donare dei soldi con bonifico?

Se i genitori decidono di regalare una piccola somma al figlio, magari per un regalo, si può fare. Se la somma è sotto la sogli di due mila euro, si può fare in contanti, altrimenti occorre il bonifico. A dire il vero non c’è un limite massimo e minimo per fare un bonifico, ma di certo, l’operazione potrebbe incuriosire l’Agenzia delle entrate.

A fungere da spiegazione è bene prestare attenzione alla compilazione in modo accurato della causale del bonifico. E soprattutto quando si donano soldi, stare attenti a preservare sempre le quote di eventuali altri eredi. Anche perché se no la donazione potrebbe essere nulla e il beneficiario dovrà restituire tutte le somme ricevute.

 

 

Francesca Cavaleri

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