Pellet: perché il prezzo è così alto? Speculazione o aumento dei costi?

truffa del pellet

Il costo del pellet è ormai alle stelle, sono numerosi i movimenti che stanno proponendo scioperi degli acquisti per indurre produttori e venditori a ridurre i prezzi attraverso la riduzione della domanda, ma ad oggi non sembra esservi successo per questi. Vediamo però quali sono le cause dell’aumento dei prezzi del pellet e se i consumatori possono in qualche modo intervenire su essi.

La tempesta perfetta ha determinato il costo del pellet

Non c’è una sola causa che ha determinato l’aumento dei prezzi del pellet fino al 100% in pre-stagionale, diverse sono le concause e si cercherà di analizzarle tutte che in realtà sono spesso concatenate. Annalisa Paniz, direttrice generale AIEL, l’associazione italiana energie agroforestali, ha parlato della tempesta perfetta.

Diminuisce l’offerta e aumenta la domanda del pellet a causa della guerra in Ucraina

La prima causa è legata al fatto che in Italia si produce pochissimo pellet, il 15% del fabbisogno, 500.000 tonnellate. Questo implica la necessità di importarlo e già questo rappresenta un costo. A ciò si aggiunge che tra i maggiori produttori a cui l’Italia deve fare riferimento ci sono Paesi come Russia, Bielorussia e Ucraina. I primi due sono interessati da blocchi alle importazioni a causa delle sanzioni, mentre l’Ucraina è in ginocchio a causa della guerra.

A questo primo dato, che comporta comunque una riduzione dell’offerta del pellet, si aggiunge l’aumento della domanda, infatti ad oggi il pellet continua ad essere un combustibile di massa, molto ricercato quindi in Italia e siccome nonostante l’aumento del prezzi al 100% è ancora più conveniente del metano, ci sono molte famiglie che stanno convertendo gli impianti. Si ha quindi uno squilibrio tra la domanda che cresce e l’offerta che diminuisce ed ecco che si verifica la conseguenza più naturale sul mercato, cioè l’aumento del prezzo del pellet.

Costo del pellet determinato dal caro energia

A questo primo fattore scatenante dell’aumento dei prezzi del pellet, si aggiunge l’aumento delle spese per i carburanti. Qui si ritorna al primo problema, cioè l’Italia importa pellet per la maggior parte del suo fabbisogno e l’aumento del costo del carburante va naturalmente ad essere spalmato proprio sul prezzo del pellet.

Il caro energia però non va solo ad incidere sul costo del trasporto del pellet ma anche sul costo di produzione dello stesso, infatti gli impianti che producono pellet possono essere considerati energivori e naturalmente chi produce ha l’obiettivo di lucrare, quindi non può vendere il pellet ad un prezzo inferiore a quello di produzione, anche l’aumento della spesa energetica del produttore deve essere spalmato sul pellet.

Scopri anche quanto dura un sacco di pellet.

All’aumento del prezzo del pellet, consegue anche l’aumento naturale dell’Iva che ricordiamo è al 22%.

Leggi anche: Pellet: quanto costa? Conviene o è preferibile il metano?

I consumatori possono intervenire sulle speculazioni sul prezzo del pellet?

Infine, non manca l’elemento speculativo, è ovvio che in un inverno che si palesa come molto complicato dal punto di vista dei prezzi, i produttori e i distributori sanno di poter agire sui prezzi e lucrare e quindi provano a calcare la mano sui rincari. Solo su questa porzione dell’aumento potranno effettivamente agire i consumatori, ma non di certo fino a riportare il sacco di pellet al costo di un anno fa, cosa attualmente molto improbabile, ma solo al fine di determinare una leggera flessione verso il basso. Fino a quando il consumatore può agire? Relativamente poco, perché il pellet di fatto è poco e a breve ci sarà la corsa all’acquisto per paura di restare al freddo.

I produttori sanno che potrebbe esserci una leggera flessione, dovuta al fatto che le persone dovranno per forza di cose rinunciare al comfort ottimale e fare qualche sacrificio, ma la stessa è anche voluta perché anche loro hanno difficoltà con le materie prime, cioè anche a reperire la legna da trasformare. Proprio per questo una riduzione della domanda, che potrebbe anche non esservi a fronte del costante aumento del costo del metano, per i produttori non appare essere un problema. In conclusione è molto probabile che vi siano ancora aumenti di prezzo del pellet.