Il risparmio sui consumi è l’argomento che in questo momento tiene banco in Italia. Il Governo ha presentato il suo piano.
Mentre in Europa si discute sull’introduzione del tetto massimo al prezzo del gas, si pensa a come affrontare il prossimo inverno. Intanto è stato presentato il Piano Nazionale per il contenimento dei consumi del gas naturale da parte del Ministero della transizione ecologica.
Un documento di 15 pagine che raccoglie al suo interno tutte le misure per affrontare questa crisi energetica. I due concetti principali sono: assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022-2023 e diversificare rapidamente la provenienza del gas importato. Tuttavia rimane nei piani del Governo lo sviluppo delle fonti rinnovabili come un fattore strategico. Questo consente di ridurre in modo strutturale la domanda di gas oltre che le emissioni di CO2.
Tre le misure da adottare ci sarà quella della riduzione di 15 giorni di riscaldamento. L’accensione dei termosifoni sarà posticipata di 8 giorni nel mese di novembre. Mentre lo spegnimento sarà a merzo, anticipando la data ordinaria di 7 giorni. Per quanto riguarda i termosifoni, questi dovranno essere spostati da 20 a 19 gradi ed accesi un’ora in meno al giorno.
Sembra che non siano previste multe per chi non rispetta le nuove regole. Tuttavia non si esclude la possibilità di fare dei controlli a campione. Il piano fa molta fede ad un’elevata campagna di sensibilizzazione. Così facendo le lavatrici e le lavastoviglie, si consiglia di farle partire solo a pieno carico, ridurre anche le lunghe docce calde e cercare di fare un uso corretto di gas e luce. Ed in casa magari un maglioncino in più o una coperta possono essere utili. Infine ridurre la temperatura della cottura cibi dopo l’ebollizione e usare poco il forno.
C’è un pò di scetticismo in merito al nuovo piano promosso da Cingolani. Quest’ultimo prevede di tagliare circa 3.18 miliardi di metri cubi di domanda. Inoltre Cingolani prevede di tagliare di cinque miliardi di metri cubi il fabbisogno complessivo del Paese da qui al 2025 colmando la differenza con fonti rinnovabili e con politiche di efficienza energetica. Nel frattempo dovrebbe tornare ai massimi la produzione nazionale di carbone.
Ma la vera svolta è da ricercarsi nelle fonti rinnovabili con incentivi per l’istallazione di impianti fotovoltaici ed eolici. Ad esempio esistono già delle soluzioni come l’impianto fotovoltaico in balcone, stessa cosa valga per l’eolico. Ma certamente occorre investire in sistemi di accumulo che possano permette capacità di generazione costante di energia. Restiamo in attesa del prossimo Decreto.
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