Superbonus, ma cosa si intende per dolo e colpa grave?

Il superbonus trova la possibilità di riprendere e svincolare la cessione dei crediti, tutto intorno a due concetti: dolo e colpa grave.

Superbonus, le news dall’ultimo decreto

Il superbonus ha avuto mesi di blocco con conseguenze pessime sulle imprese edili. Ma il Governo, nelle sue ultime battute, ha cercato di dare un tasto di avvio al problema. Infatti ha riscritto la formulazione della responsabilità in solido per la cessione dei crediti legati al bonus edilizio. In particolare ha spiegato che ogni addebito sarà circoscritto ai casi di violazione con dolo o colpa grave.

In altre parole si rischia solo nei casi in cui vi è una condotta fraudolente, truffa oppure operazioni di scarsa diligenza. Inoltre l’emendamento stabilisce che la responsabilità in solido, per soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, sarà circoscritta ai casi di dolo e colpa grave. Infine devono sempre esserci visti di conformità e asseverazioni, anche per tutte quelle operazioni prima del nuovo decreto.

Superbonus, cosa si intende per dolo e colpa grave?

Come detto, il superbonus si fonda su due concetti importanti, quello di dolo e colpa grave. L’articolo 43 del codice penale cita quanto segue: “il delitto è doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell’azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l’esistenza del delitto, è dell’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione“.

Quindi il dolo è la volontà di fare un reato. La consapevolezza di fare un’azione che arreca danno a terze persone. Il dolo è precisa volontà. Differente dal dolo c’è la colpa. Il dolo presuppone la precisa intenzione di commettere un reato. Mentre la colpa al contrario, è lo stato psicologico di colui che non vuole compiere un reato, ma per uno sbaglio dovuto a negligenza o a imprudenza, lo realizza comunque.

Gli effetti sull’economia e sul mercato dell’edilizia

Secondo questa impostazione, che trova i parere positivo di molti partiti, chi opera onestamente può stare tranquillo. Questo vuol dire che le cessioni dei crediti dovrebbero così sbloccarsi. Ma avere un effetto molto importante sul mercato dell’edilizia. Saranno salve ben 40 mila imprese delle costruzioni e delle ristrutturazioni che stanno soffrendo anche a causa del caro materiali.

Infine si ricorda la proroga per le villette unifamiliari. Per procedere dovranno essere eseguiti almeno il 30% dei lavori entro fine mese. L’agevolazione copre solo le spese pagate fino al 30 giugno 2022. Tuttavia, sono ammesse al bonus 110 villette anche le spese sostenute dal 1° luglio al 31 dicembre 2022 se alla data del 30 settembre 2022, i lavori raggiungeranno uno stato di avanzamento del 30% rispetto all’intervento complessivo.

 

Francesca Cavaleri

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