La BCE ha deciso un ulteriore aumento del costo del denaro di 75 punti base, si tratta di un ulteriore inasprimento della politica monetaria che andrà a rendere ancora più difficile sostenere il costo di un mutuo, in particolare quello a tasso variabile.
A partire dal 2 novembre 2022 il costo del denaro sale al 2%, infatti dopo i primi due aumenti avvenuti a luglio e settembre, ora c’è il terzo aumento e dovrebbe essere l’ultimo almeno per il 2022. Questo vuol dire che le banche per ottenere soldi dalla BCE da reinvestire in un secondo momento concedendo mutui e prestiti, dovranno pagare di più rispetto a quanto pagavano in passato.
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Naturalmente questo aumento si ripercuote a catena su tutti coloro che hanno bisogno di liquidità per compiere operazioni, che si tratti di imprese che vogliono finanziamenti per acquistare macchinari o di persone che vogliono stipulare un mutuo per acquistare casa o per ottenere credito al consumo.
Questo vuol dire che per chi stipulerà un mutuo a tasso fisso nei prossimi mesi ci sarà un deciso aumento del tasso di interesse rispetto a chi lo ha sottoscritto ieri. Chi ha un mutuo a tasso variabile, anche se sottoscritto mesi fa e con condizioni di mercato diverse, vedrà invece aumentare nettamente il costo della rata. I primi calcoli effettuati dicono che coloro che hanno sottoscritto un mutuo del valore di 100.000 euro, si prevede un aumento della rata di circa 35 euro al mese già dal mese di dicembre 2022.
Attualmente l’indice Eurirs applicato al mutuo a tasso fisso è al 3,19%, mentre per quanto riguarda l’indice Euribor a inizio anno era a -0.53% mentre a ottobre è arrivato a 1,97%. A queste percentuali deve essere aggiunto lo spread. A breve non si prevedono riduzioni, mentre su eventuali futuri aumenti dopo questo deciso ora dalla BCE, non si possono fare previsioni.
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