Permessi studio: chi può richiederli e come funzionano

Anche studiare e lavorare può essere un accostamento pratico per costruirsi il futuro, ma non sempre l’uno riesce a coesistere con l’altro. Talvolta, è necessario gestire bene i tempi e quindi ottenere dei permessi studio. Ma come funzionano e chi può usufruirne? Scopriamolo nella nostra guida.

Permessi studio: di cosa si tratta

permessi studio non sono altro che quello strumento che consente al lavoratore dipendente di potersi dedicare alla propria formazione senza crearsi problemi per lo stipendio. Entro un certo limite di ore, infatti, i permessi studio consentono di assentarsi dal lavoro a chi ne ha bisogno per sostenere un esame, od anche soltanto per prendere parte a un corso di formazione, senza perdere la retribuzione per la giornata di lavoro: difatti, i permessi studio, rientrano nell’insieme dei cosiddetti permessi retribuiti.

Il permesso studio è anche noto anche come le 150 ore di diritto allo studio, ovviamente in riferimento alle ore limite di permesso da non superare nell’arco dei tre anni.

Tuttavia, in alcuni casi quel limite può essere superato.

Permessi studio, come funzionano

La capacità di stabilire quante ore sono concesse col permesso di studio sono i singoli contratti collettivi nazionali (CCNL). Infatti, ogni contratto ha delle specifiche clausole che regolano questo punto.

Ad ogni modo, la normativa decreta che l’ammontare di ore massimo per il diritto allo studio è di 150 ore annue individuali, concesse solo al 3% dei lavoratori a tempo indeterminato in servizio. Solo nel caso in cui il lavoratore debba conseguire un titolo in una scuola dell’obbligo allora il permesso di studio può salire fino a 250 ore annuali.

Quindi se un corso professionale dovesse avere durata di 300 ore ripartite su due anni solari, allora si può provvedere a concedere 300 ore di permesso e si potranno richiedere i permessi per i due anni del percorso.

Permessi studio: cos’altro c’è da sapere

Dunque, l’utilizzo dei permessi studio è solo per la frequenza dei corsi svolti in contemporanea con l’orario di lavoro.

Per poter richiedere ed ottenere tali permessi di studio è necessario il rilascio di un attestato di frequenza che va a certificare la presenza al corso durante l’orario lavorativo.

Non è possibile chiedere permessi studio per:

  • corsi a frequenza serale, qualora l’orario di lavoro non coincida con l’orario di svolgimento del corso;
  • corsi telematici, siccome non hanno un orario di frequenza obbligatorio e non comportano uno spostamento.

Non è possibile, dunque, richiedere dei permessi di questo tipo per le ore di studio utili alla preparazione di un esame.

Inoltre, i lavoratori studenti possono usufruire di altri diritti, oltre ai permessi studio. In primis possono richiedere di essere inseriti in turni lavorativi che possano agevolare la frequenza dei corsi e la preparazione degli esami.

Non sono tenuti, inoltre, al lavoro straordinario, tanto meno a coprire turni nei giorni festivi e o nei giorni di riposo.

Possono essere richiesti anche dei permessi giornalieri per poter affrontare e sostenere gli esami e discutere la tesi. In questo caso non sono previsti limiti di tempo, il permesso può essere preso per l’intera giornata, purché venga presentato un attestato dell’effettiva presenza all’esame o alla discussione della tesi.

Questo, dunque è quanto di più utile e necessario da sapere in merito alle modalità e funzionalità di ottenere permessi studio.

Davide Scorsese

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Davide Scorsese

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