Pignoramento pensioni, il tetto limite sale a 1.000 euro, cosa significa?
Novità importanti sul pignoramento pensione, vediamo cosa cambia con il decreto Aiuti bis.

Il Decreto Aiuti bis, approvato dal Senato lo scorso 20 settembre, porta dei cambiamenti anche in ambito pignoramento pensioni. E la modifica in questione ha certamente rilevanza visto che alza il tetto limite pignorabile. Una buona notizia, quindi, soprattutto per chi ha una pensione relativamente bassa. Ma andiamo a vedere cosa cambia.
Limiti pignorabilità pensioni
Il decreto va a modificare il Codice di procedura civile nella parta in cui limita i pignoramenti su stipendi e pensioni. Nello specifico si introduce un tetto limite per la pignorabilità delle somme che si ricevono a titolo di pensione mentre nessuna novità è stata introdotta per quello che riguarda l’accredito delle pensioni sul conto corrente postale o bancario.
La novità è illustrata nell’articolo 21 bis del decreto Aiuti bis che dispone che le somme ricevute a titolo di pensione, indennità equiparabili a pensioni e altri assegni di quiescenza possono essere pignorate solo per la parte eccedente al doppio della misura massima prevista per l’assegno sociale. E non sotto i 1.000 euro. La parte eccedente i 1.000 euro, poi, può essere pignorabile entro determinati limiti che possono essere un quinto, un quarto o un terzo.
Cosa cambia? Prima dell’intervento la parte di pensione impignorabile era pari a una volta e mezza l’assegno sociale INPS (Che ricordiamo ammonta a 468 euro mensili) e quindi si parla di 702 euro. La somma eccedente risulta pignorabile nella misura di un quinto, un quarto e un terzo.
Appare chiaro che in questo modo chi percepisce una pensione fino a 1.000 euro può stare tranquillo che il reddito mensile non può in nessun caso essere attaccato da eventuale pignoramento.
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