Stop al mantenimento del figlio maggiorenne, se quest’ultimo può accedere ad altri sussidi di Stato, la sentenza che fa discutere.
L’assegno di mantenimento dei figli è una prestazione prevista dal codice civile che pone a carico di ciascun genitore di mantenere il figlio. L’importo è commisurato al proprio reddito ed in caso di separazione il gudice deve provvedere a disporre l’obbligo di corresponsione dello stesso assegno. Fino a qui nulla di nuovo, ma le cose sono cambiate.
Infatti arriva lo stop al mantenimento del figlio quando questo è maggiorenne, vive in casa e può accedere a forme di sostegno diverse. Ad esempio, se si può accedere al reddito di cittadinanza, può decadere l’obbligo dei genitori separati al mantenimento del figlio, anche se questo è disoccupato.
Con la nuova sentenza n.29264, Cassazione si è trovata a scegliere tra il reddito di cittadinanza e l’assegno di mantenimento. Il caso sottoposto ai giudici, è simile a migliaia di famiglie italiane. Qualche anno fa una coppia si è separata, il giudice aveva assegnato l’obbligo di corresponsione dell’assegno famigliare al padre. Pertanto, doveva versare una certa somma mensile alla figlia per la sua crescita. Si precisa che al tempo dei fatti, la ragazza non era minorenne, aveva 22 anni.
Tuttavia passano gli anni e la figlia cresce, tanto da diventare lei stessa madre e continuare ad abitare nella casa, perché essendo disoccupata non può permettersi un appartamento tutto suo. Il compagno pare faccia il pizzaiolo, ma insieme non riescono ad avere l’autosufficienza. Ma il padre rivendica il fatto che la figlia è ormai matura, quindi ha fatto ricorso alla Corte per un assegno di mantenimento ormai diventato insostenibile. La Cassazione ha dato ragione al padre, specificando lo stop al mantenimento, soprattutto quando la persona può rivolgersi ad altri strumenti di sostegno.
La Cassazione ha invitato la ragazza a fruire responsabilmente “degli strumenti di sostegno sociale, in aggiunta alla dedotta condizione di persona non stabilmente occupata in un’attività di lavoro”. Pertanto invita la donna a richiedere il reddito di cittadinanza e di lasciare l’assegno di mantenimento corrisposto dal padre.
Nella speranza di trovare, nel frattempo, una posizione lavorativa che le permetta di vivere dignitosamente e mantenere anche la sua di figlia. Infine la Cassazione ha ribadito un punto importante: si in caso di separazione al mantenimento dei figli, anche se maggiorenni, ma il figlio non può soddisfare una vita dignitosa per sempre sulle spalle del genitore tramite l’assegno di mantenimento.
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