L’allarme mutui arriva direttamente dalla Fabi, primo sindacato dei bancari in Italia, i tassi di interesse sui mutui sono già sopra il 4% e con il rialzo del costo del denaro di ulteriori 75 pb, si supererà il 5%.
La BCE ha deciso la scorsa settimana di procedere a un nuovo aumento del costo del denaro di 75 punti base, questo porta in pochi mesi, da luglio 2022 a un costo del denaro del 2%. Naturalmente i tassi di interesse praticati dalle banche hanno come punto di partenza il costo del denaro deciso dalla BCE, ma di fatto devono essere aggiunti anche altri fattori, tra cui lo spread, cioè il guadagno della banca sui soldi concessi in prestito.
Per chi stipula oggi un contratto questo vuol dire avere un tasso fisso oggi compreso tra il 3,40% e il 4%, ma di fatto destinato in breve tempo ad aumentare. Chi lo ha stipulato anche solo qualche mese fa invece può ancora contare su un tasso di interesse più basso, addirittura chi lo ha stipulato in primavera rispetto a chi lo stipula oggi, può beneficiare di un importo della rata davvero ridotta.
Vanno piuttosto male le cose per chi in passato aveva stipulato un mutuo a tasso variabile perché di fatto fino a pochi mesi fa il tasso era addirittura negativo, praticamente erodeva lo spread, mentre oggi paga poco meno del 3%, ma soprattutto vedrà a breve a rata ulteriormente salire. Ad esempio Credit Agricole propone un Taeg su mutuo a tasso variabile del 2,74%, la stessa banca sul mutuo a tasso fisso chiede il 3,73%. Bper banca propone invece un mutuo a tasso variabile con Taeg al 3,58%.
A ciò si aggiunge che la BCE ha annunciato un costante monitoraggio del costo del denaro al fine di contenere l’inflazione e la possibilità che già nelle prossime settimane ci possano essere ulteriore rialzi.
In questo clima possono avere beneficio solo coloro che hanno stipulato un mutuo con cap, cioè con un tetto all’aumento del tasso di interesse.
Chi invece ha un mutuo a tasso variabile e vuole sfuggire alla spada di Damocle del tasso di interesse in salita, può scegliere la rinegoziazione del mutuo o la surroga. La rinegoziazione prevede di concordare nuove condizioni con la stessa banca, mentre la surroga prevede il cambio della banca. All’inizio chi passa dal mutuo variabile al fisso dovrà però contare una rata più alta.
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