Biocamino: cos’è, come funziona, costi, vantaggi e svantaggi

Per chi cerca un sistema di riscaldamento ecologico il biocamino potrebbe essere la soluzione funzionale ed economicamente vantaggiosa. Ecco come funziona.

Cos’è il biocamino?

Il biocamino è anche conosciuto come camino al bioetanolo: un combustibile liquido derivato dalla fermentazione di prodotti agricoli ricchi di zucchero come: gli amidacei, le vinacce e i cereali. Il biocamino è composto da un serbatoio all’interno del quale viene inserito il bioetanolo, una pietra porosa che evita il contatto diretto tra i liquido e la fiamma e vi è poi la struttura che consente di avere la fiamma a vista. In commercio vi sono numerosi modelli, perfetti per uno stile moderno e dinamico.

Tra i vantaggi del biocamino vi è la possibilità di installazione in qualunque ambiente senza necessità di dover eseguire dei lavori sulla struttura e questo perché non c’è bisogno di canna fumaria. Si è già detto che trattasi di una soluzione ecologica  infatti non produce particelle inquinanti PM10, ma c’è solo una piccola produzione di CO2 e acqua. Insieme al liquido combustibile, bioetanolo, è possibile inserire anche degli aromi: il risultato è un ambiente sempre molto profumato.

I costi del biocamino e i consumi

Il biocamino può essere un’ottima soluzione anche dal punto di vista economico. Generalmente una stufa costa tra i 200 euro e i 500 euro. Il bioetanolo invece costa circa 2 euro a litro e un litro basta 3 ore. Per quanto riguarda il potere calorifico dell’etanolo è di circa 5100 kCal/litro e quello del pellet circa 4500/kg. Non producendo fumi nocivi o cenere, il biocamino non ha bisogno neanche di essere pulito e si possono scegliere modelli ad incastro per i quali può essere necessario anche effettuare dei lavori e modelli che invece possono essere tranquillamente spostati da un ambiente all’altro.

Generalmente un biocamino riesce a riscaldare bene ambienti che vanno dai 25 ai 30 metri quadrati, ad esempio è perfetto quando si vuole riscaldare solo una parte di casa, come una sala o la cucina oppure per affrontare i primi freddi dell’inverno e gli ultimi strascichi dell’inverno. In commercio sono però disponibili anche modelli con potenza fino a 3,5kw perfetti per riscaldare ambienti fino a 70 mq. In questo caso è bene optare per modelli con ventilatore per diffondere meglio il calore.

Svantaggi del biocamino

Deve però essere ricordato che non mancano coloro che sono molto critici sull’uso della combustione di bioetanolo, in particolare sembra che alcune stufe, soprattutto se utilizzate a fini estetici, in poche parole per avere l’effetto della fiamma, bruciando a basse temperature non bruciano del tutto il carbonio presente nel bioetanolo e di conseguenza restano particelle nell’ambiente, inoltre può formarsi anche formaldeide. Trattasi quindi di sostanze che potenzialmente possono arrecare danni alla salute.

Nadia Pascale

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