Il superbonus 90% funzionerà come quello attuale, ma potrebbe avere delle ripercussioni peggiori o migliori? Facciamo il punto della situazione.
La premier Meloni lo aveva già detto il campagna elettorale che il superbonus sarebbe stato modificato. Ed infatti già dal prima gennaio 2023 il suo valore passerà dal 110% al 90%. Da sparti acqua ci penserà la data odierna 25 Novembre 2022. Infatti solo chi avrà presentato entro oggi, la cilas contenente tutti i documenti richiesti avrà diritto al completamento dei lavori al 110%.
Il superbonus 90% si applicherà sia ai condomini che alle villette. Ma in questo ultimo caso occorre che si tratti di abitazione principale e solo se il quoziente familiare di chi la abita è inferiore a 15 mila euro. Inoltre i lavori che rientrano nel superbonus 90% sono tutti quelli che migliorano la classe energetica dell’immobile di almeno due categorie.
Il decreto aiuti quater ha abbassato la soglia da 110% a 90%, ma non ha sciolto il nodo della cessione del credito. Ad oggi Poste italiane ha dichiarato di portare a conclusione solo le pratiche che hanno già incamerato. Anche le banche sono dello stesso avviso, quindi il problema principale rimane proprio legato alle cessioni dei crediti. A questo punto ci si chiede, cosa potrà accadere dal 25 novembre 2022 in poi?
Come sopra detto entro oggi dovevano presentarsi le CILAS. La cilas è la modifica al modello tradizionale CILA che comprende anche i permessi e le regole del Superbonus 110% (la “S” di CILAS infatti sta proprio per “Superbonus”). Ma molte cilas, avendo appunto a disposizione poco tempo, saranno considerate non valide, perché scarne di documenti allegati. Tra questi ci sono:
A questo punto con cilas incompleta molti verbali condominiali saranno inefficienti, se non correlate dalle tabelle con la divisione dei lavori per singolo immobile. Ma i condomini che avranno fatto approvazione, dovranno comunque pagare i tecnici che hanno realizzato lo studio di fattibilità, e che quindi emetteranno lo stesso fattura sulla loro prestazione. Spese che pagheranno i condomini, visto che il superbonus non sarà approvato.
Le banche e Poste italiane hanno già manifestato la loro idea di portare in chiusura solo le pratiche già esistenti. Quindi quelle nuove che prenderanno in esame, se lo prenderanno, saranno davvero poche. A fine anno, visto che i lavori non saranno partiti, saranno gli stessi condomini a voler bloccare il tutto visto o a fare causa alle imprese. Questa dal canto loro hanno i cassetti pieni di crediti che in realtà nessuno compra, quindi non prenderanno altri lavori da eseguire. Quindi se la situazione non si sblocca sarà un fallimento con tantissimi lavori bloccati e cause in tribunale.
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