Brutte notizie per le persone che hanno ricevuto cartelle esattoriali per multe e sanzioni di competenza dei Comuni, questi infatti non sono propensi a far applicare lo stralcio per le cartelle esattoriali fino a 1000 euro previsto nella legge di bilancio 2022. E deve essere sottolineato che l’ultima parola spetta a loro.
La legge di bilancio 2023, all’articolo 46 ( prima formulazione 45), prevede lo stralcio delle cartelle esattoriali affidate agli agenti di riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 e che abbiano importo inferiore a 1.000 euro. Lo stesso sarà automatico dal 1° gennaio 2023 o altra data nel caso in cui non si riuscirà nell’impresa dell’approvazioe della legge di bilancio entro il 31 dicembre 2022. I Comuni hanno però lamentato che applicando questa misura le loro entrate potrebbero drasticamente diminuire, ciò anche considerando che nella maggior parte dei casi gli importi dovuti ai Comuni sono di entità inferiore ai 1.000 euro e potrebbero quindi cadere entrate da Imu e multe per violazioni al codice della strada.
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A lanciare l’allarme è l’Anci ( Associazione nazionale comuni italiani) che ha reso nota la decisione dei Comuni di non adottare la misura, cioè lo stralcio delle cartelle per importi inferiori a 1.000 euro. I Comuni potrebbero cambiare idea solo a fronte della destinazione di ulteriori risorse da parte dello Stato. Attualmente una tale soluzione sembra improbabile visto che le risorse disponibili non sono molte.
Il problema è anche di tipo pratico, a parte il fatto che si tratta di enti di prossimità che devono far fronte a bisogni eterogenei dei cittadini e affrontare molte situazioni di difficoltà, deve essere anche considerato che le entrate da riscuotere sono iscritte tra i residui attivi anche quando non sono riscosse, con lo stralcio automatico delle cartelle esattoriali di importo inferiore a 1.000 euro, dovrebbero invece essere cancellate e di conseguenza potrebbero crearsi veri e propri buchi nelle casse dei Comuni con una crescita del passivo che precluderebbero molte possibilità, tra cui il turn over.
Dall’Anci arriva la proposta di stanziare 80 milioni di euro per ottenere la pace fiscale da parte dei Comuni, questi andrebbero a coprire solo una parte delle perdite perché le stesse sono state stimate in 300 milioni di euro.
Dall’Anci arriva anche un altro allarme, siccome saranno i Comuni in autonomia a stabilire se approvare o meno lo stralcio, potrebbe capitare che i Comuni più vicini al voto potrebbero provare comunque ad aderire, mentre gli altri no. Si creerebbero quindi situazioni diverse nelle varie zone d’Italia.
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