Crediti incagliati Superbonus 110%: arriva l’operazione di Banca Intesa

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Buone notizie per chi ha dei crediti incagliati con il Superbonus 110%, mentre la partita della proroga per la presentazione della Cilas è ancora aperta, in quanto gli emendamenti presentati ancora non sono caduti, il gruppo Intesa San Paolo ha reso noto che sono stati sbloccati 1,3 miliardi di euro di crediti di imposta, la più grande operazione finora compiuta in questo settore e che permetterà a molti proprietari di casa restati bloccati di ripartire con i lavori.

Perché ci sono crediti incagliati per il Superbonus?

Per capire l’importanza di questa operazione è bene fare una piccola premessa. Il Superbonus prevede la possibilità di riscattare gli importi dei lavoro eseguiti tramite crediti di imposta, cioè compensazione con le tasse da versare. Per evitare i problemi legati all’incapienza fiscale dei proprietari (cioè le tasse non bastano a coprire gli importi dei lavori), la normativa prevede la possibilità di cessione dei crediti a imprese, fornitori e infine banche (queste a loro volta possono cedere i crediti).

Di fatto imprese e fornitori già dopo poco dall’introduzione hanno esaurito la loro capienza fiscale e di conseguenza sono rimaste le banche che, da un lato hanno quasi esaurito la loro capienza fiscale e dall’altro hanno dovuto far fronte alle tante modifiche legislative e soprattutto all’introduzione di nuove responsabilità inerenti le “truffe” che purtroppo nel settore abbondano. L’insieme di questi fattori, semplicisticamente spiegati, ha portato alla nascita dei crediti incagliati e molti cantieri già avviati ormai bloccati.

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I dettagli dell’operazione Banca Intesa San Paolo per i crediti incagliati

Il comunicato di  Banca Intesa naturalmente non svela tutti i dettagli della importante operazione, ma di fatto rende noto ciò che più interessa ai proprietari che hanno crediti Superbonus incagliati. La banca Intesa San Paolo ha provveduto alla cessione dei crediti per 1,3 miliardi di euro a Ludoil Energy, impresa impegnata nel settore dell’energia, infrastrutture ed economia circolare.

La cessione riguarda esclusivamente i crediti di imposta acquistati dalle banche dal mese di maggio 2022 e aventi il codice univoco rilasciato dall’Agenzia delle Entrate. Questa cessione riapre il mercato dei crediti e quindi consentirà alle imprese di ampliare la loro capacità fiscale, di fatto è come se liberasse risorse pari a 1,3 miliardi di euro. Intesa San Paolo ha sottolineato che nello sblocco dei crediti incagliati darà la priorità ai propri clienti.

Sappiamo bene che il Governo ha già dichiarato che in merito al Superbonus l’obiettivo principale non è tanto prorogare i termini per la presentazione della Cilas da parte dei condomini, quanto far fronte alle difficoltà che stanno affrontando imprese con i lavori bloccati a causa dei crediti incagliati e questa operazione va proprio in tale direzione. L’obiettivo è anche evitare che i crediti fiscali siano considerati debito pubblico con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per il Paese. Deve però essere ricordato che, nonostante questa cessione rappresenti una boccata d’aria, il mercato è comunque saturo perché le banche sono al limite della capienza dei crediti fiscali.

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