L’innalzamento tetto al contante è uno dei punti della manovra firmata dal Governo Meloni. Ma sembra non piacere all’Unione Europea, perché?
Arriva il primo banco di prova europeo per il neo governo di Giorgia Meloni. La valutazione della legge di bilancio da parte dell’Unione europea è complessivamente positiva. Tuttavia ci sono delle criticità che devono essere affrontate. Bruxelles ha apprezzato la cautela del Governo in merito ai conti pubblici.
Quindi la Commissione europea ha promosso la manovra italiana giudicandola in linea con gli obiettivi europei. Secondo il ministro dell’Economia Giancalo Giorgietti: “l’Italia è inserita nella metà dei Paesi europei che sono dalla parte giusta. Questo risultato è una grande soddisfazione. Abbiamo smentiti i gufi nazionali: serietà e responsabilità pagano e continuano a essere alla base di ogni nostra decisione” conclude.
La Commissione però si è dimostrata molto scettica sulla volontà del Governo di innalzare il tetto al contante fino a 5 mila euro. E qui arriva la bocciatura sul tema, perché non sarebbe in linea con le politiche relative alla lotta all’evasione fiscale. In altre parole il limite massimo sarebbe troppo elevato e in contrasto con le scelte dell’Eurozona fino ad ora prese.
Altro punto che non convince la commissione è quello della cancellazione dei debiti fiscali inferiore a mille euro relativi al 2000-2015 ed il limite a 60 euro per rifiutare i pagamenti Pos senza sanzioni. In questo caso però sembra che ci sia la possibilità di scendere fino a 30 euro. Ed infine il rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022. con la quota 103. Mentre dovrebbe essere confermata anche Opzione donna. Tutto sommato l’Italia ha passato l’esame con una manovra di bilancio promossa a livello europeo.
Adesso è corsa all’approvazione della legge di bilancio con le valutazioni a seguito di quanto detto dalla commissione europea. Tuttavia il limite del tetto massimo al contante dovrebbe restare sempre quello da 2 mila a 5 mila euro. Ma il Governo sta già lavorando ad un maxi emendamento che tenga conto delle istanze europee e quelle dei partiti soprattutto di maggioranza. Dopo di che si va in aula per l’approvazione finale.
Infine la Commissione europea invita l’Italia, ma anche tutti i Paesi membri ad introdurre misure di sostegno contro il caro energia soprattutto per le famiglie più vulnerabili e sulle imprese più esposte per mantenere gli incentivi a ridurre la domanda di energia e per ritirarle quando la pressione sui prezzi diminuisce.
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