In seguito all’ampio dibattito nato intorno al reddito di cittadinanza, l’Inps ha reso note, in un comunicato del 9 dicembre 2022, le modalità attraverso le quali sono effettuati i controlli sulle domande.
Probabilmente l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha sentito il peso delle critiche sulle truffe effettuate dai percettori del reddito di cittadinanza. Proprio per questo ha reso noto che nei primi 10 mesi del 2022 ha respinto ben 240.000 domande volte ad ottenere il sussidio. Ha sottolineato che nella prima fase di attuazione della legge, ha effettuato soprattutto controlli preventivi volti a delineare se il richiedente avesse o meno diritto al reddito di cittadinanza attraverso l’uso dei dati inseriti nel sistema centralizzato.
In seguito si è reso necessario intensificare i controlli. Il sistema di controlli è quindi diventato particolarmente complesso in quanto ha richiesto la coordinazione di diverse amministrazioni coinvolte in modo da individuare più facilmente richieste fraudolente o meramente opportunistiche. I controlli hanno quindi previsto un controllo più intenso sulle richieste tenendo in particolare considerazione le dichiarazioni inerenti il nucleo familiare e il confronto tra le dichiarazioni reddituali presentate e quelle degli anni antecedenti.
I controlli hanno reso possibile anche individuare dei comportamenti particolarmente rischiosi e quindi sintomatici. La maggior parte delle truffe rilevate ha riguardato:
Ha chiarito l’Inps che quando le domande sono immesse nel sistema e questo rileva situazioni di rischio, la domanda viene immediatamente respinta, oppure viene sospesa in modo da effettuare ulteriori controlli.
Sono state automaticamente respinte nei primi 10 mesi dell’anno 24.000 domande a fronte della presentazione di 1.290.000 domande. Inoltre 50.000 domande sono state sottoposte a sospensione e hanno riguardato false dichiarazioni sulla composizione del nucleo.
L’Inps ha reso noto che negli ultimi tempi si stanno intensificando i controlli anche su richiedenti e familiari titolari di partita Iva e di cariche sociali. Si tratta di situazioni non incompatibili con la percezione del reddito ma sintomatiche di potenziali frodi. In questi casi i controlli sono effettuati con la collaborazione delle Forze dell’Ordine. Particolare attenzione viene posta anche al caso in cui i richiedenti di avvalgano di prestanomi per la gestione delle attività.
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