Nuova Imu 2022 una delle tasse non tanto amate dei possessori di immobili. Ecco chi dovrà a breve pagarla e chi invece non dovrà farlo.
L’Imu è l’imposta municipale unica o propria che non fa impazzire chi ha degli immobili. E’ una tassa del sistema tributario italiano in vigore dal 2012 e introdotta sulla base dell’art. 13 del D. L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011. Inoltre è un tributo diretto di tipo patrimoniale, essendo applicato sul componente immobiliare e patrimoniale. La prossima scadenza è il 16 dicembre 2022 (seconda rata oppure saldo). La prima rata è stata versata il 16 giugno 2022.
Tuttavia con la legge di bilancio 2020 la Nuova Imu ha assorbito anche la TASI. La tasi era una tassa che veniva versata sui rifiuti anche se l’immobile non è utilizzato dal proprietario. Non si doveva versare solo per gli immobili per i quali i Comuni avevano deliberato un’aliquota pari a zero.
L’Imu sulla prima casa non si paga. Ma esistono delle eccezioni. Infatti i proprietari di immobili di lusso devono comunque versarla. Rientrano negli immobili di lusso gli appartamenti o le ville che anno le seguenti classificazioni catastali: A/1, A/8,A/9. In questo caso si applica un’aliquota agevolata e una detrazione di 200 euro.
Stessa logica va anche per le pertinenze. Il garage di una immobile che il proprietario gode come prima casa, non prevede il pagamento IMU. Tuttavia però il discorso vale fino a un massimo di tre unità se rientrano nelle seguenti categorie.
Infine con la Nuova Imu l’imposta rimane totalmente in capo al proprietario, anche nel caso in cui l’immobile è dato in locazione con un normale contratto.
Non si paga l’Imu sulla prima casa e sulle pertinenze. In altre parole non devono pagare gli immobili con le seguenti categorie:
Non devono pagare l’Imu anche i coniugi che hanno residenze diverse, ma prima casa per ognuno. La sentenza della Corte Costituzione n.230 del 13 ottobre ha dichiarato illegittime le norme che prevedono il diritto all’esenzione IMU esclusivamente sull’abitazione che è sede della residenza anagrafica e della dimora abituale non solo del contribuente ma anche del proprio nucleo familiare. Quindi secondo questa nuova sentenza l’Imu sulla seconda casa non si paga solo se questa risulta essere la residenza anagrafica e dimora abituale del suo proprietario. Come dimostrarlo? Le bollette e i consumi permettono di dimostrare se l’immobile è abitato o meno. Si mette così fine alla diatriba tra Imu e coniugi. Infine non pagano l’Imu nemmeno i coltivatori diretti sui terreni in loro possesso.
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