Dopo la legge di bilancio resta da sciogliere il nodo pensioni e non è da poco. Le prime indiscrezioni sui piani del futuro arrivano dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni che ipotizza Quota 41. Ecco quali sono gli scenari per il futuro e chi potrà andare in pensione.
Il primo punto fermo è Quota 41, cioè la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e indipendentemente dall’età. Nell’intervista rilasciata a Il Messaggero ha chiarito il Sottosegretario che per ragioni prettamente economiche nella legge di bilancio si è optato per Quota 103, cioè pensione con almeno 41 anni di contributi e 62 anni di età, ma il limite anagrafico è destinato ad essere superato.
Non ha mancato di fare riferimento a Opzione Donna, infatti non hanno trovato le risorse per confermare il quadro normativo attualmente vigente. È stato necessario tagliare scegliendo di lasciare Opzione Donna solo per donne con invalidità riconosciuta di almeno il 74%, care giver e donne che hanno perso il lavoro. Rispetto al passato si è optato per un innalzamento del limite di età che sale a 60 anni a cui si aggiunge la previsione della possibilità di ridurre il limite anagrafico solo per donne con figli. Il Sottosegretario ha però sottolineato che nel nuovo anno saranno al lavoro per cercare comunque di introdurre strumenti per l’uscita flessibile dal mondo del lavoro.
Il taglio di Opzione Donna ha consentito di trovare le risorse per aumentare le pensioni più basse, le minime infatti per gli over 75 hanno visto l’importo aumentato a 600 euro.
Tra le prospettive per il futuro in tema di pensioni c’è comunque il rafforzamento del sistema di pensioni integrative che devono essere supportate al fine comunque di alleggerire il peso delle pensioni sull’INPS, questo anche in vista del costante aumento dell’età media. Questo implica che molto probabilmente per chi sceglierà di andare in pensione prima del compimento di una determinata età potrebbe esservi una penalizzazione sugli importi e un’eventuale pensione integrativa potrebbe essere la soluzione per avere un reddito che assicuri comunque sopravvivenza.
Il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha anche sottolineato che rispetto agli altri anni, quest’anno la Ragioneria di Stato ha mosso meno critiche alla legge di Bilancio, segno che il nuovo Governo Meloni ha lavorato bene.
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