Stop al bonus cultura per i diciottenni con un semplice emendamento. Ma le somme saranno rimodulate per ed ecco cosa propone il Governo.
Il bonus cultura è un buono del valore di 500 euro che può essere speso in iniziative legate al settore della cultura. I ragazzi diciottenni con App 18 possono spendere il buono nei negozi fisici ed online. Ad esempio è possibile comprare libri, CD, e dizionari. Tuttavia può essere utilizzato anche per andare al teatro, al cinema, agli spettacoli di musica, eventi culturali e parchi archeologici o qualsiasi campo legato alla cultura.
Nonostante quanto detto, la fine del bonus cultura, potrebbe mettere fine a tutte queste possibilità. E quindi di conseguenza si dovrà dire Addio anche alla piattaforma App.18 in cui nei mesi passati utenti ed imprese si erano iscritte per dar vita appunto al bonus cultura. Ma non tutto è perduto pare che ci sia una soluzione.
Secondo la proposta del Governo al suo posto nascerà la Carta cultura. Il ministro Sangiuliano sembra però verso una carta che permetta di acquistare anche dei libri scolastici. Comunque sia si tratta di un emendamento all’articolo 108 alla legge di bilancio, firmato dal Presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone (Fdi), e dagli onorevoli Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI).
I soldi che non saranno più dedicati al bonus saranno inoltre impiegati a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, del cinema e dei teatri, categorie particolarmente colpite dalle restrizioni dovute al Covid-19. Infine l’emendamento prevede anche la costituzione del Fondo per il libro, con una dotazione pari a 15 milioni di euro annui. Ma come è chiaro sono ancora da definire in modo chiaro le linee guida di ogni singola proposta.
Le critiche delle forze politiche non sono certo mancate, soprattutto dal suo ideatore Matteo Renzi. Il quale trova una follia vera e propria quella di eliminare il bonus cultura. Dario Franceschini del PD ha scritto su Twitter: “Un emendamento della maggioranza azzera la app18. Una cosa assurda dopo che Francia, Spagna e Germania hanno introdotto un bonus cultura esplicitamente ispirato dal nostro. Il governo faccia marcia indietro e non tagli alla cultura“.
Ma si ricorda che la strada presa da questo Governo sia quella di ridurre piano piano tutti i bonus, come il superbonus. E magari incrementare dei fondi strutturali e misure più incisive, come del resto aveva già detto in campagna elettorale. Non resta di aspettare e capire su che scelta prenderà in considerazione il Governo Giorgia Meloni.
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