Approvate le accise mobili sui carburanti, una misura per il contrasto all’aumento dei prezzi di benzina e gasolio che sta mettendo in allarme gli italiani.
Negli ultimi mesi uno dei problemi che attanaglia gli italiani è il costo dei carburanti. Lo stesso è composto da due parti, una relativa alla materia prima, la seconda parte è rappresentata dalle imposte. Abbiamo visto in precedenza che in Italia le imposte sui carburanti ( iva e accise) corrispondono a circa il 58% del prezzo finale, si tratta di una quota abbastanza importante che in questo periodo di crisi economica appare difficile da supportare. Proprio per questo c’è stato un ritorno alle accise mobili sui carburanti, ma di cosa si tratta?
L’accisa mobile è un meccanismo attraverso il quale viene calmierato il prezzo di un bene, tale meccanismo prevede che nel momento in cui il prezzo di un bene aumenta oltre una determinata soglia, in modo automatico le accise sono ridotte. In modo altrettanto automatico nel caso in cui il prezzo del bene scende, le accise aumentano nuovamente. Il decreto carburanti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 gennaio 2023 prevede proprio l’attivazione delle accise mobili sui carburanti.
Molti si chiedono si attivano le accise mobili sui carburanti?
In base alle disposizioni normative, le accise mobili sui carburanti sono state studiate in modo che in corrispondenza dell’aumento del gettito Iva determinato dall’aumento del prezzo dei carburanti, le accise sono di fatto tagliate, questo implica che il meccanismo studiato è in grado di evitare effetti negativi sui bilanci dello Stato.
Si tratta di un meccanismo già adottato dall’Italia nel 2007 (governo Prodi) e infatti il decreto Trasparenza va proprio a modificare due commi della legge 244 del 2007. In base a quanto stabilito dal decreto la riduzione delle imposte si attiva solo nel caso in cui il prezzo di benzina e gasolio dovesse superare il prezzo medio relativo al bimestre precedente, in relazione al valore di riferimento indicato nel DEF.
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