Bonus benzina prorogato e obbligo di esporre il valore medio al distributore, sono le novità del nuovo Decreto Trasparenza, ecco cosa contiene.
Il vertice sulla benzina ha fatto si che il Governo prendesse delle scelte in merito al prezzo della benzina. Ma è chiaro che non ci sarà nessun intervento sulle accise. Quindi il taglio sulle accise non sarà prorogato, anche perché in questi mesi sembra essere costato circa un miliardo al mese sulle casse dello Stato. Troppo oneroso continuare su questa strada.
Il Capo del Governo, Giorgia Meloni, in un lungo video sui social spiega il motivo della sua scelta che detto essere di “Giustizia sociale“. Questo perché i soldi risparmiati saranno destinati a calmierare il costo delle bollette di gas e luce. Ma anche aiutare chi si trova in difficoltà economica. Secondo la premier il taglio delle accise aiuta tutti in modo indiscriminato, mentre in questo momento c’è bisogno di misure mirate ad aiutare chi sta peggio.
Nel decreto trasparenza è previsto il rinnovo per il primo trimestre del 2023 dei buoni benzina destinati all’acquisto di carburante e ceduti a titolo gratuito dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti. Il valore massimo per ogni lavoratore è pari a 200 euro. Inoltre tale agevolazione è cumulabile all’esenzione dal reddito di lavoro per i beni ceduti e i servizi prestati come i buoni acquisto.
Tuttavia proprio in questo momento il prezzo della benzina sembra essere in discesa. Secondo l’elaborazione dei prezzi comunicati dai gestori all’Osservatorio del Mimit su circa 15mila impianti, la benzina self service si attesta a 1,820 euro al litro e il gasolio a 1,876 euro. La verde servita è a 1,961 euro al litro e il gasolio a 2,016 euro. In autostrada la benzina in self viaggia a 1,909 euro al litro (servito 2,165) e il gasolio a 1,959 euro al litro (servito 2,215).
Il Governo ha anche deciso di potenziare i controlli sui rifornimenti e bloccare le speculazioni sui listini. Il monitoraggio deve essere svolto in maniera giornaliero e non più settimanale. Inoltre arriva l’obbligo per il gestore di esporre con evidenza, oltre il prezzo praticato, anche il prezzo medio pubblicato quotidianamente del Ministero delle imprese. Questo potrebbe aiutare il guidatore a capire se gli conviene o meno rifornirsi proprio in quel posto, piuttosto che un altro.
Qualora non si rispettano queste regole sono previste sanzioni che possono portare alla chiusura dei distributore da 7 a 90 giorni. Sarà inoltre irrobustita la collaborazione con la Guardia di finanza per garantire più controlli e verrà istituita una Commissione di allerta rapida sui prezzi, all’interno dell’Antitrust.
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