Tutti ne parlano, molto sono critici, altri entusiasti, ma cos’è la ChatGpt che promette di rivoluzionare il mondo con l’intelligenza artificiale?
ChatGpt vuol dire “Generative Pre-trained Transformer”, tecnicamente vuol dire “trasformatore pre-addestrato Generativo”, tralasciando i termini tecnici si tratta di un simulatore di conversazioni in cui dall’altra parte non c’è una persona, ma l’intelligenza artificiale. La ChatGpt inizia a funzionare a novembre e di fatto ha avuto un immediato successo, al punto che si parla di applicazione anche in materia legale. Negli Stati Uniti l’avvocato Robot è già realtà e, sebbene in Italia siamo lontani da tale applicazione, c’è chi ha già provato l’uso del simulatore per capire quali possono essere le potenzialità e se esso è in grado di sostituire davvero l’essere umano nei vari ambiti della vita quotidiana. Naturalmente trattandosi di una novità sono in molti anche a temere questo effetto.
Il software utilizzato, appartenente a una società di cui fa parte anche Elon Musk è in grado di elaborare una gran quantità di testo e questo implica che l’interazione è molto naturale e appare veritiera.
Il software è in grado di elaborare poesie, favole, saggi di metafisica e qualunque tipologia di contenuto ed essendo un Open AI, è accessibile praticamente a tutti.
Naturalmente chi critica Chat Gpt da un lato teme che molti professionisti potrebbero essere presto sostituiti da un robot. Si pensi a chi si occupa di redazione di testi, ghost writer, ma anche giornalisti, si tratta di settori in cui l’intelligenza artificiale nelle ultime settimane è già usata. Tra coloro che hanno provato non mancano persone entusiaste perché riescono a ottenere contenuti con costi praticamente quasi nulla, certo magari serve qualche piccolo correttivo, ma di fatto è molto economico.
Nel mondo delle professioni legali c’è altrettanto timore proprio perché l’azienda DoNotPay ha già pronto il modello di avvocato virtuale, lo stesso sosterrà la prima udienza nel mese di febbraio, secondo i progettisti, questo strumento, grazie all’accesso alla rete, è in grado di conoscere tutto il diritto, comprese sentenze e cavilli. L’azienda afferma inoltre di aver insegnato all’avvocato virtuale l’arte della verità, esso si attiene ai fatti, non mente ed è in grado di evitare di incorrere nel reato di falsa testimonianza, insomma è molto affidabile.
In Italia Altalex ha già usato il software. Nella prova i consulenti hanno chiesto la scrittura scrivere un atto di citazione, un ricorso e una denuncia. Alla richiesta di formulare un ricorso la risposta è stata “Mi dispiace, ma non posso redigere un ricorso per impugnare una cartella di pagamento perché non posso generare documenti personalizzati e non ho accesso alle informazioni specifiche del caso”. Per leggere per intero l’articolo, clicca QUI Nel frattempo Australia e Stati Uniti hanno vietato l’uso della ChatGPT per l’elaborazione di tesi. Chi effettuerà però i controlli?
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