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Flat Tax incrementale 2023: un esempio pratico per l’applicazione

Nelle settimane scorse abbiamo più volte parlato della flat tax incrementale, ora la stessa la divenuta legge con l’approvazione della legge di bilancio 2023 e possiamo delineare i tratti fondamentali della tassazione, i beneficiari e i limiti.

Cos’è la flat tax incrementale 2023 e a chi si applica?

La flat tax incrementale è disciplinata dall’articolo 1, commi da 55 a 57 delle legge di bilancio 2023 ( legge 197 del 2022). Si applica a contribuenti persone fisiche, esercenti attività di impresa, arti o professioni diversi dai contribuenti che applicano il regime forfetario. Dobbiamo ricordare fin da ora che il regime agevolato con tassazione piatta per ora è previsto solo per l’anno 2023, quindi con dichiarazione presentata nel 2024. Si tratta quindi di un regime straordinario anche in vista della promessa riforma fiscale che dovrebbe portare a un nuovo sistema di tassazione con ridefinizione delle aliquote e delle detrazioni. Attualmente si parla della applicazione del quoziente familiare, ma tutto appare abbastanza poco definito.

Leggi anche: Quoziente familiare: in quali casi può essere svantaggioso

Ricordiamo che la flat tax incrementale non si applica su tutti i redditi, ma solo sui redditi del 2023 eccedenti rispetto al reddito più alto registrato nell’ultimo triennio dal 2020 al 2022. Tale importo viene decurtato del 5%. L’importo così determinato viene definito base imponibile, non può essere superiore a 40.000 euro e prevede l’applicazione di un’aliquota Irpef piatta al 15%. Questa aliquota va a sostituire quelle progressive generalmente applicate.

Nel caso in cui la base imponibile della flat tax incrementale superi i 40.000 euro, viene applicata la tassa piatta solo sul limite dei 40.000 euro mentre la rimanente parte con aliquota ordinaria progressiva.

Esempio di flat tax incrementale 2023

Vediamo ora, sebbene in modo abbastanza semplificato, come funzionerà la flat tax incrementale attraverso un esempio concreto.

Reddito ( ricavi e compensi) 2023: 100.000 euro;

reddito 2022: 60.000 euro;

reddito 2021: 55.000 euro;

reddito 2020: 70.000 euro.

Il reddito più alto è quindi quello del 2020, cioè 70.000 euro e su questo è necessario calcolare la franchigia del 5%. La stessa ammonta a 3.500 euro.

A questo punto occorre calcolare la base imponibile su cui applicare la tassazione incrementale. Il calcolo è 100.000-70.000-3.500= 26.500 euro.

Questo implica che su 26.500 euro invece di applicare l’aliquota ordinaria progressiva prevista dal Tuir, applichiamo la tassa piatta al 15%. Il risultato è 3.975 euro. Il risparmio di imposta è notevole visto che le aliquote progressive sono:

  • 23% per gli scaglioni di reddito fino a 15 mila euro;
  • 25% per i redditi oltre 15 mila e fino a 28 mila euro;
  • 35% per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro;
  • 43% per i redditi oltre 50 mila euro.

 

Nadia Pascale

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