Manovra e imprese, tutte le misure per l’impiego e fianziamenti

Manovra e imprese altro tema caldo dei primi giorni di questo 2023. Ma quali sono le misure a sostegno delle imprese e dell’occupazione?

Manovra e imprese, la decontribuzione fiscale

Il Governo Meloni è stato chiaro sulla volontà di voler spingere le imprese ad assumere. Nessun favoritismo, ma solo la volontà di migliorare l’impiego nel nostro Paese. Del resto più lavoratorti attivi, rappresentano anche meno costi di sostegno per lo Stato italiano. Ecco che la manovra dà i suoi primi segnali a favore dell’occupazione e delle imprese che hanno bisogno di personale al proprio interno.

Infatti per chi assume donne svantaggiate, persone che hanno un’età inferiore a 36 anni o percettori di reddito di cittadinanza esiste un esonero contributivo totale fino a 8 mila euro. Mentre per i lavoratori dipendenti che hanno un reddito fino a 35 mila euro, è confermato il taglio del cuneo fiscale di due punti percentuali. Ma sale a tre per i redditi fino a 25 mila euro.

Ritornano invece i voucher di lavoro, cioè prestazioni di lavoro occasionale con limite massimo dei compensi fino a 10 mila euro e possono essere usati nelle discoteche e nell’agricoltura.

Manovra e imprese, i lavoratori fragili

La manovra interessa anche i lavoratori fragili. Infatti per i lavoratori fragili, sia del settore pubblico che privato, lo smart working è stato prorogato fino al 31 marzo 2023. Tuttavia rimangono validi gli accordi sindacali che sono stati precedentemente sottoscritti all’interno delle singole aziende.

Si ricorda che per lavoratori fragili si intende quei lavoratori che hanno patologie preesistenti a cause delle quali potrebbero avere conseguente anche molto gravose in caso di infezione da Covid-19. In questo caso si tratta di una condizione temporanea e correlata allo stato di emergenza della pandemia. Per loro infatti poter lavorare da casa è molto importante, proprio per garantire e proteggere la loro salute.

Limite contante, pos e flat tax autonomi

Per quanto il limite del contante, questo è alzato da mille a 5 mila euro. Innalzamento al limite del contante che l’Unione Europea non aveva visto di un occhio. Tuttavia il governo ha tirato dritto e oggi è possibile pagare in contanti fino ad un importo di 5 mila euro. Solo al di sopra di questo tetto, potranno scattare le sanzioni. Mentre per quanto rigurada il POS rimane l’obbligo per esercenti e professionisti di accettare i pagamenti attraverso le carte di credito.

Per quanto riguarda la Flat Tax rimane al 15%, ma il tetto dei redditi sale fino a 85 mila euro. Infine sono previste e prorogate le agevolazioni fiscali per investimenti destinati a strutture produttive nel Mezzogiorno. Il Governo precisa che queste misure sono solo per iniziare e dare una prima risposta ai bisogno della Nazione.