La legge di bilancio 2023 ha previsto ai commi 443-445 una particolare forma di incentivo, lo stesso è rivolto alle imprese agricole e consente di raccogliere legna dall’alveo dei fiumi, la stessa può essere utilizzata per autoconsumo oppure avviata alla lavorazione. Non solo, per questa attività sono previsti incentivi. Ecco le importanti novità.
La legge di bilancio negli anni ha imparato a stupirci, spesso in modo positivo, andando a ricomprendere misure importanti che però non rientrano nei tradizionali provvedimenti generalmente ricompresi in questa tipologia di atti. Questa volta ad avere particolari benefici sono le aziende agricole o comunque dedite alla silvicoltura.
Il comma 443 prevede che al fine di:
è consentita agli imprenditori agricoli la raccolta di legname da:
Tali attività sono consentite in seguito a eventi atmosferici o meteorologici, mareggiate e piene.
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La ratio della norma è evidente, infatti l’Italia è periodicamente attraversata da eventi atmosferici che portano allo spostamento di grandi masse di fanghiglia e residui legnosi che devono poi essere raccolti per evitare che si creino ulteriori danni nel tempo. Tale attività se viene svolta da dipendenti o comunque imprese che si occupano della pulizia, devono essere remunerate e devono esservi appalti e procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento dell’incarico.
La soluzione invece prospettata appare essere piuttosto economica. Soprattutto questa soluzione porta al recupero dei materiali che possono essere riutilizzati per l’alimentazione di stufe a biomassa evitando così anche costi di eventuali smaltimenti. Inoltre si tratta di un combustibile che rispetto ad altri è meno inquinante.
Il comma 444 però fa di più, infatti prevede un fondo da 500 mila euro annui a partire dal 2023 al fine di incentivare la raccolta di legna. Questo vuol dire che dovranno essere previsti anche “premi” per gli imprenditori agricoli che decidono di dedicarsi a tale attività. Da quanto emerge dalle disposizioni normative in oggetto la legna raccolta dovrebbe essere indirizzata all’autoconsumo e quindi può essere utilizzata per stufe a legna, camini o comunque altri sistemi di produzione di energia in particolare termica.
Infine, occorre ricordare che il comma 445 della legge di bilancio 2023 stabilisce che le modalità di ripartizione del fondo dovranno essere rese note entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2023 (1° gennaio 2023) con decreto del Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste previa intesa con la Conferenza Unificata.
Attualmente non mancano dubbi sulla interpretazione della norma, infatti, visto che la finalità è quella di prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico, nulla vieta all’imprenditore agricolo di utilizzare il materiale raccolto per l’immissione sul mercato e in questo caso sorgono dubbi sulla tassazione di tali proventi.
Dubbi ci sono anche sulla classificazione delle entrate derivanti dalla distribuzione del fondo istituito, infatti l’attività di raccolta potrebbe essere classificata come “prestazione di servizi” con conseguente tassazione. Molto probabilmente sarà il decreto attuativo a chiarire le perplessità su questa particolare norma introdotta.
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