Il superbonus 110% non è la soluzione per ristrutturare le case, soprattutto in condominio, ci sono molte cose che sono state omesse, eccole.
Il Superbonus 110% ormai ha lasciato il suo posto al superbonus 90%, ma ha lascito dietro di se non pochi problemi. Il Superbonus è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.
Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Nelle villette ed unità indipendenti il superbonus sembra aver funzionato, ma nei condomini si è trasformato in un’ipoteca per la casa per molti motivi.
Gli amministratori di condominio hanno puntato molto ad effettuare i lavori del superbonus nei condomini che gestiscono. E’ anche vero che, come tutti i lavori eseguiti dal condominio, hanno un guadagno pari al 3%. Ma in molte delibere forse alcune cose non sono state spiegate molto bene. Ad esempio chi non è in regola con il pagamento delle spese condominiali riferibili ai lavori non avrebbe maturato alcun diritto alla detrazione fiscale.
Inoltre gli eredi di immobili locati a terzi non hanno diritto ad ereditare il 110 eseguito sul condominio. Altra cosa che spesso non è stata portata a conoscenza dei condomini è che la cessione del credito non è così semplice come sembra e sono tante le attività che hanno i cassetti fiscali piani di crediti non ancora ceduti. In particolare per la cessione del credito ad un soggetto diverso dall’impresa, bisogna prima pagare le fatture all’impresa. Oppure quest’utima avrebbe trattenuto una somma dall’importo dei lavori.
Infine in alcune assemblee non è spesso detto dei rischi dell’operazione derivanti da due aspetti. Uno è che alcuni cessionari potevano bloccare le pratiche di cessione del credito per modifiche alla legge. E l’altro è che se l’impresa inizia i lavori, ma poi non riesce a rivendere i propri crediti, saranno gli stessi condomini a dover pagare.
A questo punto la situazione che si sta creando è che ci sono molti lavori bloccati, anche con ponteggi montati e mai smontati. Ed ancora spese sostenute dalle aziende che ancora non sono recuperate. In tutto ciò anche l’Agenzia delle entrate ha effettuato degli accertamenti ed è emerso che qualcuno ha utilizzato il bonus senza averne diritto. Quindi deliberando i lavori si è deliberata una vera e propria ipoteca a favore dell’Agenzia delle entrate. Un’ipoteca non in senso stretto, ma intesa come legittimazione del fisco ad agire per il recupero delle somme.
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