Spesso le donne hanno dei lavori con un contratto atipico, si tratta di contratti di lavoro differenti dal classico contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato o di lavoro autonomo e che per la loro discontinuità e maggiore flessibilità spesso non hanno le stesse tutele dei contratti di lavoro definiti “tipici”. In questo caso a molte donne sorge il dubbio: se resto incinta, posso avere il riconoscimento della maternità? La risposta è positiva e in questo caso si parla anche di assegno di maternità dello Stato, per differenziarlo rispetto a quello dei comuni. Vediamo ora come le lavoratrici atipiche possono ottenere l’assegno di maternità e in quali casi.
L’assegno di maternità erogato alle lavoratrici atipiche è regolato dal decreto legislativo 151 del 2001, articolo 75, prevede per il 2023 un importo di 2.343,29 euro e viene riconosciuto alle lavoratrici:
Per poter ottenere l’assegno, erogato una tantum e quindi un’unica soluzione, è necessario presentare la domanda all’Inps entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia. La domanda può essere presentata in modo autonomo, attraverso il sito dell’Inps, utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. Inoltre può essere presentata tramite contact center al numero verde 803 164 da telefono fisso oppure da cellulare al numero 06164164. In questo caso si applica il costo del proprio piano tariffario. Infine, è possibile rivolgersi a patronati.
Ricordiamo, che l’assegno di maternità dello Stato 2023 può essere erogato anche in favore del padre lavoratore, se ha gli stessi requisiti previsti dalla madre e la stessa non riconosca il figlio, ci sia un evento infausto, in caso di affidamento esclusivo al padre, adottante non coniugato.
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