Il bonus Imu può essere richiesto tra ancora pochi giorni per le imprese che operano nel settore turistico, ecco quindi come fare per averlo.
Il bonus Imu consiste nella detrazione d’imposta pari al 50% da sfruttar sul secondo acconto dell’Imposta municipale. Possono richiederlo le aziende operanti nel settore turistico, come complessi termali e agriturismi. Per le imprese del settore del turismo è riconosciuto, quindi, un credito d’Imposta per l’Imu versata a titolo di seconda rata dell’anno 2021 per gli immobili rientrati nella categoria D/2 nei quali è gestita l’attività turistica.
Tuttavia nei casi di crediti d’imposta superiori a 150 mila euro, questi saranno fruibili in seguito alle verifiche previste dal Codice delle leggi antimafia (Dlgs. n. 159/2011) e alla comunicazione dell’autorizzazione all’utilizzo.
Il bonus Imu nel settore turistico nasce soprattutto dalla possibilità di sostenere le imprese turistiche, uno dei comparti della nostra economia che hanno maggiormente risentito delle restrizioni dalla pandemia da Covid-19. I destinatari del credito d’imposta per il turismo sono le imprese che si occupano di:
Per usufruire del credito d’imposta i proprietari delle imprese devono essere anche i gestori delle attività esercitate. Inoltre, i contribuenti devono aver subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre del 2021 di almeno il 50% rispetto al secondo trimestre del 2019.
Chi possiede i requisiti indicati deve inviare una domanda ad hoc entro il 28 febbraio 2023. Per usufruire del credito è necessario inviare all’Agenzia delle entrate, un’autodichiarazione attestante il possesso dei requisiti. Inoltre chi richiede il bonus all’Agenzia delle Entrate deve dichiarare di essere in regola con quanto stabilito nella Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020).
Entro 5 giorni dall’invio l’Agenzia delle entrate rilascerà una ricevuta di presa in carico o ne comunicherà lo scarto, sempre però indicandone le motivazioni. Entro 10 giorni dell’invio, lo stesso ente rilascia una seconda ricevuta per comunicare ai richiedenti il riconoscimento o il mancato riconoscimento del credito d’imposta. Uno dei casi più comuni è che il richiedere non è titolare di una partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del Dl n.21/2022. Una volta ricevuto il riconoscimento, a partire dal giorno successivo il contribuente potrà utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite modello F24. Una misura che almeno tenta di aiutare la ripresa del settore turistico che sono una parte importante della crescita del nostro Paese.
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