Le case green sono sempre più una realtà fortemente voluta dall’Unione Europea, l’Italia si oppone ma la Commissione Europea dà il suo consenso.
L’Unione Europea tira dritto sulla riqualificazione energetica degli edifici. Via libera dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici.
Il testo approvato in commissione europea prevede che gli edifici residenziali riescano a raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033. L’Italia si è opposta ed ha votato contro, ma a maggioranza la nuova legge europea continua il suo iter incassando il consenso. Ed il Governo sembra essere già a lavoro per scongiurare l’approvazione finale di questo emendamento, che potrebbe pesare in maniera pesante sulle tasche degli italiani.
Per Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la direttiva «va emendata per adattarla al contesto italiano che è speciale rispetto al resto d’Europa. Il patrimonio immobiliare del nostro Paese è antico, prezioso e fragile».
Il peso si bilanci familiari potrebbe essere fatale. Il perché è molto semplice. Si parla di grandi interventi di ristrutturazione da fare sulle proprie case. Infissi, cappotto termico, e tutti gli altri interventi di miglioramento energetico che i proprietari immobiliari dovranno affrontare. Così che se non trovano aiuti concreti, attraverso bonus o altri mezzi, potrebbe aggravare la situazione patrimoniale di molte famiglie. C’è tempo solo di 7 anni per apportare le modifiche richieste, anche se ancora non vi è l’approvazione definitiva.
Ad oggi il presidente Enea, Gilberto Dialuce, ha spiegato che le abitazioni in classe inferiore alla D sono circa il 74%. Di questi sono il 34% gli immobili in classe G, 23.8% in classe F e il 15,9% in classe E. Si ricorda che per conoscere la classe energetica del proprio appartamento è opportuno farsi redigere, da un tecnico abilitato, l’attestato di prestazione energetica A.P.E. E anche questo ha un costo da sostenere, anche se in media non supera mai le 200 euro.
L’obiettivo delle nuove norme sarà quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Ma anche di ridurre il consumo di energia nel settore edile dell’Unione europea entro il 2023. Inoltre, renderlo neutro entro il 2050. Un obiettivo ambizioso a tutela dell’ambiente e contro il cambiamento climatico che sta portando all’assottigliamento dei ghiacciati e molte più calamità naturali. In ogni caso il si europeo è stato incassato, a marzo ci sarà il passaggio alla fase successiva ed il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Sperando che l’Italia possa ottenere una deroga visto il suo incredibile patrimonio storico ed immobiliare.
Disponibile il software per l'adesione al concordato preventivo biennale. Tutte le novità 2025-2026 per i…
Bonus Assunzioni 2025 per permettere alle imprese di trovare la giusta soluzione per assumere personale…
Il decreto bollette è stato convertito in legge, ecco tutte le novità rilevanti per i…
E' online la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. I contribuenti possono accedere e verificare la…
Artigiani e commercianti arriva la riduzione contributiva per chi avvia un'attività autonoma. Ecco tutti i…
L'Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni operative per la revoca e l'adesione al concordato preventivo…