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Bonus animali domestici: limiti e condizioni delle detrazioni 2023

Gli animali domestici sono ormai considerati sempre più membri della famiglia e questo legame affettivo non viene trascurato dalla legge. Negli ultimi anni ci sono stati interventi legislativi volti a dare tutela legale a questi rapporti e tra le novità che vanno in tale direzione c’è la possibilità di avere il bonus animali domestici, o semplicemente avere detrazioni per le spese effettuate in favore degli animali. Quali sono però le spese che possono essere portate in detrazione e come agire?

Bonus animali domestici: spese da portare in detrazione nel 2023

Le detrazioni per le spese sostenute per gli animali domestici, o bonus animali domestici, sono state introdotte per la prima volta con la legge di bilancio 2021. Le spese che possono essere portate in detrazione sono:

  • spese per visite veterinarie e relativi esami diagnostici;
  • costi sostenuti per interventi presso cliniche specializzate;
  • medicinali prescritti da un medico veterinario.

Affinché queste spese possano essere portate in detrazione, devono essere tracciabili come carta di debito o credito. Solo nel caso di spese farmaceutiche può essere utilizzato lo scontrino come prova del pagamento avvenuto. L’acquisto dei prodotti farmaceutici può avvenire anche online.

In quali casi spetta il bonus animali domestici 2023

Si può ottenere l’incentivo fiscale solo per gli animali legalmente posseduti, ad esempio il cane con il microchip obbligatorio. Possono avvalersi della detrazione i soggetti che abbiano effettivamente sostenuto la spesa, sebbene non risultino proprietari dell’animale. Ad esempio se il titolare del cane è il figlio, ma la spesa è sostenuta dal genitore, si può comunque ottenere la detrazione. Si può avere il riconoscimento della detrazione per gli animali detenuti a fini di compagnia o per pratica sportiva. Per gli animali da allevamento non è riconosciuto il bonus animali domestici.

Ci sono dei limiti, infatti la detrazione del bonus animali domestici è pari al 19% della spesa sostenuta, ma nel limite di 550 euro della parte che eccede i 129,11 euro. Di fatto ogni anno è possibile avere un importo massimo da portare in detrazione di 80 euro. Nel dettaglio: se il proprietario ha una spesa inferiore a 129, 11 euro non può avere la detrazione. In caso di importi maggiori, deve essere prima sottratta la quota di 129,11 euro e poi sulla rimanente parte deve essere calcolato il 19%.

Leggi anche: Detrazioni spese sanitarie: non spettano agli eredi perché manca la norma

Aliquote Irpef 2023 e detrazioni lavoro dipendente: le novità per i contribuenti

Nadia Pascale

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