Contratti di locazione si hanno quando un locatore concede in locazione un immobile, ma cosa succede quando si verificano dei mal funzionamenti?
Il contratto di locazione si ha quando un locatore o proprietario di un immobile, lo concede ad un altro soggetto detto conduttore, per un periodo stabilito, dentro il pagamento di un corrispettivo mensile. Gli immobili possono essere affittati con un normale contratto oppure con l’agevolazione della cedolare secca. Si tratta di un regime fiscale agevolato sostitutivo dell’IRPEF con cui il proprietario di un immobile concesso in locazione può scegliere di tassare il reddito da locazione ad aliquota fissa del 10% o del 21%.
Spesso si prende un appartamento vuoto e si traslocano i propri mobili. Ma a volte gli immobili sono arredati, quindi il conduttore assume anche la responsabilità di tutto quello che c’è dentro. Per questo motivo, spesso gli appartamenti arredati costano un pochino di più, in termini di canone mensile. Ma cosa succede in caso di guasti?
La famiglia V. ha preso in locazione un appartamento in una città in cui si sono trasferiti per motivi di lavoro del capo famiglia ed ha un problema comune.
“Io e mio marito abbiamo preso in locazione un appartamento per la nostra famiglia. L’appartamento è arredato e fornito di caldaia a condensazione per riscaldare la nostra abitazione. Adesso però si è rotta, abbiamo chiamato il tecnico che ci ha fatto un preventivo della spesa da sostenere. Il proprietario vuole che la sostituiamo o la ripariamo a spese nostre. Ma è davvero così?”
Il problema della caldaia spesso si presenta tra il proprietario e il conduttore e crea non pochi attriti. Ma tutto ruota intorno al concetto di ordinaria o straordinaria manutenzione. Infatti tutti gli interventi di ordinaria manutenzione sono a carico del conduttore. Mentre tutti gli interventi di straordinaria manutenzione sono a carico del proprietario.
Nel caso specifico della caldaia si specifica che tutti i costi inerenti all’uso quotidiano come il controllo periodico spettano all’inquilino. Il quale deve sostenere le spese per la fornitura del calore, il consumo del combustibile, la forza motrice per il bruciatore, l’energia e l’acqua. Sono a carico dell’inquilino anche gli adempimenti relativi al libretto della caldaia, come il classico controllo annuale, le certificazioni e la tassa ASL (o bollino blu) per la verifica dell’impianto caldaia. Il Bollino Blu è un certificato di revisione obbligatorio che ogni impianto termico con caldaia deve ottenere per adempiere a quanto previsto dal D. Lgs 311/06. La certificazione attesta il corretto funzionamento dell’impianto in termini di sicurezza, di efficienza energetica ma anche di inquinamento
Mentre l’installazione, il rifacimento e la manutenzione straordinaria degli impianti di produzione dell’acqua calda e di condizionamento spettano al proprietario dell’immobile. In caso di rottura dell’impianto, spetta al proprietario di casa pagare i costi per la sostituzione della caldaia o delle singole parti che derivano da guasto per caso fortuito. Lo stesso dicasi per gli interventi di adeguamento a legge, anch’essi a carico del locatore.
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