Credito d’imposta la Mezzogiorno, per l’acquisto di beni strumentali e non solo. Tutti i dettagli per conoscere quali imprese possono richiederlo.
La legge di stabilità 2016 ha istituito un credito d’imposta a favore delle imprese che acquistano beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno. Rientrano pertanto le aziende operanti in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna, Molise ed Abruzzo. In particolare il credito di’imposta cambia nella misura massima del 20% per le piccole imprese, 15% per quelle medie e 10% per le grandi.
Il decreto-legge n. 243 del 2016 ha modificato la disciplina del Credito, prevedendo tra l’altro:
Per accedere al credito d’imposta occorre inviare una comunicazione all’Agenzia delle entrate, nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione. Quest’ultima viene fatta invia telematica mediante un’ apposita ricevuta. La ricevuta è resa disponibile nella sezione “Ricevute” dell’area autenticata dei servizi telematici dell’Agenzia delle entrate (http://telematici.agenziaentrate.gov.it), cui si accede inserendo le credenziali di accesso (nome utente, password, codice PIN) .
Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato solo in compensazione presentando il modello F24 tramite Entratel o Fisconline. Pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d’imposta.
L’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo. L’agevolazione, inoltre, non si applica alle imprese in difficoltà’. Per i crediti d’imposta Sisma, ZES e ZLS sono esclusi dal beneficio anche i soggetti che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura
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