Fisco, la delega fiscale dovrebbe essere pronta per metà mese e prevede delle novità soprattutto su aliquote Irpef, applicazione della flat tax e incentivi all’assunzione.
C’è attesa per la riforma fiscale che prevede diverse novità. La prima è proprio sulle aliquote Irpef che passeranno dalle 4 attuali a 3. Attualmente le ipotesi sul tavolo tecnico sono due. La prima prevede le seguenti aliquote: 23%, 27% e 43% con un costo di 10 miliardi Mentre la seconda ipotesi prevede le aliquote: 23%, 33% e 43% con un costo di 6 miliardi di euro.
Secondo le simulazioni queste nuove percentuali rappresentano una diminuzione del carico fiscale sulle famiglie. La riduzione arriva fino a 700 euro l’anno per chi ha un reddito superiore a 50 mila euro. Si ricordano che ad oggi le aliquote in vigore sono:
Oltre al taglio delle aliquote, è prevista anche la flat tax incrementale. La flat tax incrementale è una misura dell’attuale governo che interviene con una tassazione al 15% solamente sui guadagni aggiuntivi del lavoratore autonomo rispetto ai tre anni precedenti. Sui redditi aggiuntivi rispetto all’anno precedente sarà applicata un’aliquota più bassa, con molta probabilmente intorno al 15%. Si ricorda che ad oggi la flat tax è già applicata solo ai lavoratori autonomi per il pagamento delle imposte.
Nel 2023 la flat tax per il regime forfettario sarà concessa entro un tetto più alto di reddito. L’imposta sostitutiva al 15% (al posto delle aliquote ordinarie IRPEF e addizionali) si applica alle partite iva con redditi non superiori a 85.000 euro (quando la soglia precedente era 65.000).
Nel frattempo si lavora anche in merito alla minore tassazione sulle imprese. Infatti più le aziende assumono personale, minore sarà il carico fiscale. Quindi assumere dovrebbe far pagare meno tasse. Presenti anche una serie di iniziative volte ad aumentare il livello occupazionale in Italia. Come il Bonus assunzioni giovani è un esonero contributivo integrale (del 100%) destinato ai datori di lavoro privati che assumono giovani fino a 35 anni di età (36 anni non compiuti).
Ma nel frattempo aumenta il caro vita e anche richiedere un mutuo è più oneroso per le famiglie. Ma anche per i conti dello Stato. Per questo motivo il Ministro all’economia Giorgetti sembra preoccupato per le prossime decisioni che potrebbero essere prese dalla banca centrale europea, in merito al rialzo dei tassi d’interesse. Anche perché queste scelte potrebbero creare dei forti problemi a quei paesi, come l’Italia che hanno dei deficit di bilancio.
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