Patrimoniale, ora a chiederla è l’Unione Europea. Cosa succede?

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L’Italia ha sempre avversato l’idea di introdurre una tassa patrimoniale, in particolare, la destra liberale ha sempre sostenuto che una patrimoniale sarebbe ingiusta e potrebbe determinare effetti negativi in quanto poco accettata. Ora l’ipotesi di una patrimoniale arriva dal Parlamento Europeo e, se approvata, troverebbe applicazione anche in Italia, mandando in frantumi anni di lotte e soprattutto andando a superare gli ostacoli ideologici che finora hanno ostacolato tale introduzione.

Patrimoniale: favorevoli e contrari alla tassa sul patrimonio

Come dice lo stesso nome, la patrimoniale è una tassa sul patrimonio, non colpisce quindi il reddito corrente, ma depositi, risparmi, proprietà. Di fatto visto che le entrate correnti sono già tassate, se le stesse sono accantonate in parte e poi tassate con la patrimoniale, è come se gli stessi redditi venissero tassati due volte. Chi è favorevole alla patrimoniale sostiene che sarebbe una misura di equità che potrebbe ridurre le fasce di povertà.

In Italia una sorta di patrimoniale ha trovato applicazione nel 1992 quando con il Governo Amato, di notte (10 luglio), si optò per il prelievo forzoso dello 0,6% dai conti correnti degli italiani. L’obiettivo in quel momento era sanare i conti pubblici, quella manovra sconvolse gli italiani soprattutto per le modalità e ha portato poi a fidarsi molto poco dello Stato.

Parlamento Europeo: chi chiede la patrimoniale?

Per quanto riguarda la situazione attuale, a chiedere la patrimoniale in Unione Europea è un gruppo di 130 parlamentari, l’obiettivo di questa imposizione da applicare a coloro che sono considerati “ultra-ricchi” è finanziare la transizione ecologica. A chiedere l’attuazione di una patrimoniale sono Socialisti e Democratici, Sinistra unitaria europea e Verdi, questi gruppi rappresentano circa il 20% del Parlamento Europeo, quindi non si tratta di una forza particolarmente rilevante, ma non è detto che non riescano a guadagnare ulteriori consensi verso questa proposta. Deve essere sottolineato che la stessa ha ricevuto il plauso di molti accademici e anche questo dato potrebbe avere una certa rilevanza.

La patrimoniale ipotizzata dovrebbe essere un prelievo diretto dell’1,5% sulle ricchezze di valore superiore a 50 milioni di euro.

Tassa sul patrimonio: chi è favorevole e chi contrario?

L’introduzione di una patrimoniale non è un’ipotesi che sfiora solo il legislatore europeo, infatti anche Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti d’America ha ipotizzato un aumento di imposizione fiscale sui grandi patrimoni. La minimum tax sui miliardari dovrebbe arrivare al 25%, mentre la tassazione sulle plusvalenze ( capital gain) dovrebbe essere portata dal 20% al 39,6%. Infine, è previsto un aumento della tassazione sulle società miliardarie.

In Italia l’introduzione di una patrimoniale è sostenuta soprattutto dai partiti di sinistra e sembra che con la nuova guida del Pd affidata a Elly Schlein anche il Partito Democratico, che ha avuto sempre posizioni meno possibiliste su questa tassazione, si stia schierano a favore. C’è però un nodo da sciogliere, cioè l’obiettivo dichiarato dal Governo Meloni di ridurre la pressione fiscale.

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