Nelle settimane scorse è iniziata una vera discesa del prezzo del pellet e sono in molti in questi giorni a chiedersi se sia il caso di fare scorta anche per il prossimo inverno approfittando dei ribassi. Ecco i possibili scenari futuri.
L’inverno 2022-2023 è stato particolarmente duro, infatti i prezzi del metano e di altri combustibili per il riscaldamento, tra cui il pellet, sono volati alle stelle. Rispetto all’anno precedente (inverno 2021-2022) il prezzo del pellet è praticamente molto più che raddoppiato, è arrivato a 12 euro al sacco. Molti hanno lamentato la speculazione di grossisti e venditori al dettaglio. Altri semplicemente hanno concordato sul fatto che una serie di eventi ha portato il prezzo alle stelle. A inizio 2023 c’è invece l’inversione di tendenza, complice una notevole riduzione della domanda dovuta a temperature miti, difficoltà economiche degli italiani, decisione di molti di convertire la stufa a pellet al fine di utilizzare combustibili più economici. Arriva poi la decisione del Governo di ridurre l’Iva sul pellet per l’intero anno dal 22% al 10%. Tutto questo ha riportato i prezzi del pellet a circa 6,50 -7 euro per un sacco da 15 kg.
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Si tratta di prezzi che sono ancora leggermente alti rispetto alla campagna 2021-2022, ma sono in tanti a temere che con il sopraggiungere della prossima campagna di vendita, i prezzi possano nuovamente lievitare e di conseguenza stanno pensando, se lo spazio a disposizione lo consente, di fare scorte. È la decisione giusta? Purtroppo è molto difficile fare previsioni, ad esempio chi nella scorsa estate per timore di aumenti sconsiderati durante i mesi invernali ha acquistato pellet a 10 euro al sacco per tutto l’inverno, ha avuto delle perdite, infatti dopo aver raggiunto i 12 euro c’è stato il ribasso e di conseguenza ha speso di più rispetto a quanto avrebbe speso comprando il pellet poco alla volta.
Allo stesso tempo non possiamo prevedere ora come sarà il prossimo inverno ( freddo o mite?). Possiamo dire che difficilmente sarà prorogata la riduzione dell’Iva, infatti si è trattata di una situazione eccezionale determinata esclusivamente dal fatto che i prezzi erano alle stelle e gli italiani in grande sofferenza.
La soluzione a questo punto potrebbe essere quella di fare solo una piccola scorta, giusto per affrontare i primi freddi e decidere poi la strategia quando sarà più chiaro l’andamento della prossima campagna che, ricordiamo, inizia generalmente nei mesi estivi (luglio-agosto). Chi ha problemi di spazio purtroppo non ha grandi spazi di manovra.
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