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Tregua fiscale, nel decreto bollette prorogate le scadenze per conciliarsi con il Fisco

Con il decreto Bollette cambiano i termini temporali per la tregua fiscale. Ecco i nuovi termini per aderire e pagare la prima rata.

Tregua fiscale arrivano i nuovi termini

La tregua fiscale era uno dei provvedimenti più attesi e con la legge di bilancio 2023 è prevista una disciplina complessa, con diversi istituti che consentono di risolvere i problemi con il fisco in maniera agevolata. Le principali scadenze cadevano nel giorno 31 marzo 2023, ora molte di queste sono posticipate e con esse anche il termine previsto per il pagamento della prima rata o rata unica. Ecco cosa cambia ora.

Per le Violazioni formali inerenti imposta sui redditi, Iva e Irap scadenza prima rata al 31 ottobre 2023 e successiva il 31 marzo 2024.

Nuovi termini per il ravvedimento speciale

Per il Ravvedimento speciale per violazione inerenti dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e ai periodi di imposta precedenti, la scadenza della prima rata cambia dal 31 marzo 2023 al 30 settembre 2023. Le successive rate avranno scadenze al 31 ottobre 2023, 30 novembre 2023, 20 dicembre 2023, 31 marzo 2024, 30 giugno 2024, 30 settembre 2024 e 20 dicembre 2024.

In merito alle violazioni sanabili, il decreto approvato il 28 marzo 2023 prevede che non debbano essere fatte rientrare nella regolarizzazione le violazioni rilevabili con i controlli automatici e le violazioni di natura formale che possono essere definite con procedure diverse rispetto al ravvedimento speciale. Sono inoltre escluse dalla regolarizzazione con il ravvedimento speciale le violazioni degli obblighi sul monitoraggio fiscale, mentre sono ricomprese le violazioni relative ai redditi di fonte estera, all’IVAFE e all’IVIE che non siano rilevabili con i controlli automatici.

Leggi anche: Ravvedimento speciale per la regolarizzazione degli errori sostanziali nelle dichiarazioni fiscali

Liti tributarie: nuovi termini per la definizione agevolata

Cambiano anche i termini previsti per la rinuncia alle liti tributarie e la conciliazione.

Per la definizione delle liti tributarie pendenti il termine per proporre la domanda viene posticipato dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023.

L’eventuale mancata accettazione dell’istanza per la definizione agevolata deve essere comunicata dall’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2024, il termine inizialmente previsto era il 31 luglio 2024.

Per quanto riguarda la rinuncia agevolata alle liti pendenti in Corte di Cassazione, l’iniziale termine del 30 giugno 2023 slitta al 30 settembre 2023.

Leggi anche: Definizione agevolata cartelle esattoriali, le indicazioni dell’Agenzia Entrate e Riscossioni

Nadia Pascale

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