Nuove regole per il riscaldamento sono richieste sempre da parte dell’Unione Europea. Ecco di cosa si tratta e quando peseranno sulle tasche dei proprietari.
Arrivano nuove regole per il riscaldamento da parte dell’Unione Europea. Regole che vanno ad aggiungersi a quelle previste per la casa green a favore del risparmio energetico. Investimenti che inevitabilmente saranno sulle tasche dei proprietari che hanno degli immobili non appena acquistati. Le nuove direttive infatti prevedono lo stop per sistemi ibridi e caldaie a condensazione entro settembre 2025. Nel considerare il consumo di energia fossile, la direttiva sottolinea il ruolo dell’acqua calda sanitaria. Quindi tra pochi mesi potrebbe essere che i sistemi a gas per riscaldare l’acqua della doccia e della cucina potrebbe a presto non essere più considerati “a norma”.
L’Unione Europea sta puntando quindi a valorizzare due sistemi differenti. Il primo è quello di un sistema a pompe di calore, un sistema che permette di sfruttare la differenza di temperatura fra due ambienti per restituire energia termica da utilizzare per la climatizzazione della casa o anche per scaldare l’acqua calda sanitaria. Minore è la differenza di temperatura maggiore sarà l’efficienza.
Il secondo sistema è quello della caldaia ibrida. Una caldaia ibrida è un impianto termico con più generatori alimentati da diverse fonti di energia. Le fonti usate dagli impianti sono di origine fossile, come gas o gasolio, per la caldaia e di origine rinnovabile come il calore ambientale per la pompa di calore.
A questo punto sembra piuttosto logico dire che anche l’ecobonus ed il superbonus dovranno essere modificato. In Italia l’ecobonus viene riconosciuto per l’acquisto di caldaie a condensazione almeno in classe A, pompe di calore ad altra efficienza ed impianti ibridi. Il bonus è del 50 o 65%. E nel 2021 le caldaie a condensazione hanno generato 2,4 miliardi di euro di investimenti, mentre le pompe di calore sono altri 945 milioni.
Per quanto riguarda il superbonus l’installazione dei sistemi ibridi e delle pompe di calore, specie se abbinate ai sistemi fotovoltaici, fa raggiungere facilmente il miglioramento di almeno due classi energetiche, condizione necessaria per l’accesso al bonus. Ma se dal 2025 le caldaie a condensazione non rientreranno più fra i contributi, anche i relativi bonus non saranno più possibili per questi sistemi.
Quindi quello che c’è da aspettarsi sono dei nuovi bonus che si adattano alle nuove regole europee. Avranno invece accesso ai bonus soprattutto le pompe di calore elettriche Ma anche delle classe energetiche richieste sempre più performanti, per arrivare quanto prima possibile a quelle che sono le condizioni imposte per le case green.
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