Pannelli in Sicilia, la follia di sospedere la produzione di energia

Pannelli in Sicilia dovrebbero essere una scelta quasi obbligatoria con la grande quantità di sole che c’è tutto l’anno, eppure qualcuno vuole vietarli.

Pannelli in Sicilia, il sole c’è 365 giorni l’anno

Splende sempre il sole in Sicilia. L’isola gode delle benevolenze del bel tempo quasi tutto l’anno per questo motivo di punta alla produzione di energia elettrica provenente dal sole. A Catania ad esempio c’è molto fermento, per il nuovo progetto portato avanti di Enel Green Power. Con il progetto TANGO, “la fabbrica del sole” nata a Catania nel 2010, si prepara a diventare la più grande fabbrica europea per la produzione di moduli fotovoltaici bifacciali ad elevate prestazioni. 3Sun Gigafactory coniuga ricerca e innovazione per produrre moduli fotovoltaici di nuova generazione che supportano il Gruppo Enel nel garantire energia pulita e rinnovabile e costruire un mondo più sostenibile e a misura di ambiente.

In Sicilia quindi si potrebbe produrre ed istallare moduli fotovoltaici ad elevate prestazioni. Un grande progetto che potrebbe portare ad un elevato sviluppo economico dell’isola. Anche dal punto di vista dell’occupazione, infatti sono molte le posizioni aperte per poter lavorare nel settore dell’energia rinnovabile.

La follia di bloccare gli impianti fotovoltaici, ecco i perché

Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, minaccia però di non dare la concessione per nuovi impianti fotovoltaici. O per lo meno, la Sicilia produce energia solare, ma in cambio necessita di tagliare la bolletta elettrica a chi vive nell’Isola. Uno scambio che potrebbe essere anche equo e piace molto ai siciliani. Ma rischia di rallentare il raggiungimento degli obiettivi europei per la riduzione di emissioni entro il 2023 che prevedono di produrre il 45% dell’energia da fonti rinnovabili.

Il Governo Siciliano rivendica che i pannelli rovinano il paesaggio ed effettivamente è così. Ma oltre a questo, la produzione solare non resterebbe solo nell’isola, ma sarebbe rimessa sul sistema nazionale. Quindi in cambio la luce ai siciliani dovrebbe costare meno. Del resto questo è un vecchio ragionamento, che riguardava anche la benzina, ma che in fin dei conti non è mai stato approvato. Infatti in Sicilia la benzina si paga come il resto d’Italia, nonostante proprio sulle coste venga raffinata, assorbendosi il “costo sociale”.

Oltre a questo problema ne esiste anche un altro. Un pò ovunque gli impianti rubano terreno alle colture e all’allevamento. Ed in Sicilia questi due aspetti reggono il sistema economico. La Sicilia è caratterizzata prevalentemente dall’agricoltura. Tre quarti del territorio è utilizzato per l’agricoltura che impiega circa l’11% dei siciliani. A questo si aggiunge il turismo per cui occorre valutare anche quanto l’istallazione dei pannelli fotovoltaici deturpino la bellezza di molti luoghi isolani.

 

 

 

 

Francesca Cavaleri

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