L’inflazione continua a far sentire il suo peso e tra i nuovi aumenti in arrivo vi sono quelli delle tariffe telefoniche, ma l’Agcom ha però fissato dei paletti volti a tutelare i consumatori, infatti sono stati vietati i rincari automatici.
Le maggiori compagnie telefoniche, tra cui Wind e Tim, hanno annunciato l’aumento delle tariffe telefoniche legati all’inflazione. Si tratta di un adeguamento automatico che quindi non prevede alcuna adesione da parte dell’utente alle nuove tariffe. Proprio questo comportamento ha portato le associazioni dei consumatori ad insorgere e l’Agcom ha risposto con una proposta di revisione del Regolamento in materia di contratti per la fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche inserendo norme a tutela del consumatore.
Tra le novità introdotte vi è il divieto per le compagnie telefoniche di applicare rincari automatici delle tariffe legati all’aumento dei prezzi. Le compagnie dovranno quindi rivedere le clausole contrattuali e mettere in condizione il cliente di accettare espressamente le modifiche delle tariffe. Non basterà una semplice notifica al cliente delle nuove condizioni contrattuali.
Nel nuovo regolamento si stabilisce che gli aumenti delle tariffe saranno possibili se dipendenti da un indice oggettivo dei prezzi determinato da un istituto pubblico, ad esempio l’Istat. Questo può voler dire che in caso di inflazione negativa potrebbero esservi anche delle riduzioni delle tariffe.
Le nuove tariffe dovranno inoltre essere pubblicate sul sito internet della compagnia almeno due mesi prima dell’entrata in vigore e dovranno essere comunicate in fattura all’utente almeno un mese prima dell’entrata in vigore delle stesse.
Quella ora descritta è la bozza del nuovo Regolamento redatta dall’Agcom, ma l’iter di approvazione non è ancora terminato, infatti ora si apre una fase di consultazione degli operatori che dovrà concludersi entro 45 giorni. Si procederà quindi entro 120 giorni alla stesura del regolamento definitivo.
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