Affitti universitari, quali sono le città più care? La classifica

In questi giorni si sente frequentemente parlare di affitti per universitari sempre più alti, l’allarme è partito da Milano, città dove una studentessa del Politecnico come protesta ha piantato una tenda di fronte alla facoltà. La protesta si è poi allargata a Roma, ma quali sono le città universitarie italiane in cui i costi dell’affitto sono più alti?

Affitti universitari: Milano e Bologna le città più care

Quando si sceglie il proprio percorso universitario, non sempre si possono avere in considerazione solo le proprie aspirazioni e i sogni del futuro, purtroppo si deve pensare anche all’aspetto economico e un fattore che può fare la differenza è il costo dell’affitto, soprattutto nel caso in cui si decide di frequentare una facoltà in cui seguire le lezioni in modo assiduo è essenziale.

Le difficoltà che incontrano le famiglie stanno emergendo negli ultimi giorni e riguardano le spese per l’affitto, Roma e Milano sono le città in cui le proteste sono più marcate, ma quali sono i costi degli affitti nelle città universitarie?

A Milano l’affitto di una stanza singola in condizioni non ottimali si aggira in media intorno ai 628 euro al mese. Prezzo cresciuto dell’11% in un solo anno.

La seconda città più cara è Bologna, in questo caso il costo mensile medio per l’affitto di una stanza per studenti universitari è di 467 euro, segue Roma 452 euro.

Città universitarie in fascia media

Tra le città universitarie più care ci sono poi Firenze, Venezia, Modena e Verona che registrano una media di 400 euro mensili.

Padova, Brescia e Napoli registrano invece un canone di affitto medio di 380 euro, anche in questo caso si possono sottolineare aumenti negli ultimi sei mesi di circa l’11%, ma nonostante questo i prezzi restano non particolarmente alti rispetto ad altre città.

Bari, Palermo e Ferrara fanno invece registrare prezzi per l’affitto in media di 367 euro.

Deve però essere ricordato che le spese sostenute per le spese per gli universitari possono essere portate in detrazione con la dichiarazione dei redditi.

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Naturalmente le proteste non cessano, gli studenti chiedono un intervento del Governo per aumentare i posti letto disponibili presso gli alloggi universitari in modo che sia realmente garantito il diritto allo studio per tutti e al fine di evitare le speculazioni che spesso caratterizzano questo settore. Sempre più frequentemente infatti gli immobili destinati ad accogliere gli studenti, sebbene abbiano canoni di affitto alti, sono anche fatiscenti.